A Firenze, presso la Galleria del Costume di Palazzo Pitti fino al 18 Maggio 2014 va in scena la prima mostra monografica dedicata al cappello.
In mostra solamente una piccola parte degli oltre mille esemplari diversi di cappelli conservati presso la galleria, per lo più donati da benefattori e collezionisti: tra questi, esemplari di Christian Dior, Yves Saint Laurent, Chanel, Prada, Ferré, di celebri modisti internazionali del presente e del passato come Philip Treacy, Caroline Reboux, Paulette ma anche manufatti delle modisterie italiane e fiorentine.
In esposizione anche i bozzetti del Maestro Alberto Lattuada ed esemplari del celebre modista romano degli anni 50-60 Clemente Carboni.
E’ soprattutto sulla componente ludica piuttosto che su quella storica che la mostra pone l’accento evidenziando le peculiarità di un oggetto che non passa certo inosservato: un accessorio che diventa opera d’arte, oggetto di design con le sue componenti scultoree, cromatica e ornamentale.
Alla manifestazione promossa dal Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo ha partecipato anche il consorzio “Il Cappello di Firenze” che raccoglie le aziende toscane della manifattura del cappello eredi dell’antica lavorazione artigianale della paglia di Firenze.
Infatti è proprio nell’ area intorno al capoluogo toscano che abbraccia i comuni di Signa, Campi Bisenzio e Lastra a Signa che si trova il cuore e fulcro di questa tradizione manifatturiera vanto italiano all’estero.
La paglia, materia prima dei cappelli era ottenuta dalla lavorazione di particolari varietà di grano che avevano trovato nel distretto fiorentino un habitat perfetto per la crescita: oggi, anche se le materie prime vengono importate, la lavorazione è ancora legata alla tradizione e le trecce vengono tuttora cucite manualmente.
Stati Uniti e Giappone ma anche Cina, Australia e Russia sono oggi i maggiori acquirenti di questa produzione che nei primi anni del settecento entra nel mercato inglese e che passando dalle dame ottocentesche in transatlantico, arriva in aereo alle dive moderne e continua la sua contemporaneità.
Prova ulteriore della sua attualità ne è la recente pubblicazione del volume “Audrey Hepburn in Hats” dove con splendide immagini di una icona indelebile si ripercorre l’evoluzione stilistica di 30 anni di moda.
Quindi…Chapeau!
Immagini: Galleria del Costume Palazzo Pitti - Il cappello tra arte e stravaganza
Immagini Audrey Hepburn via D. Repubblica