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Fra poco passa il giro IV parte (By Scare82)

Creato il 02 giugno 2013 da Simo785

Sono in debito dell’ultima tappa del Giro d’Italia, la ventunesima, Riese Brescia. Come al solito l’ultima tappa di una grande corsa a tappe, se non è una cronometro, si trasforma in un carosello in cui festeggiare tutti i protagonisti delle tre settimane e la corsa diventa vera solo a poche decine di chilometri dal traguardo dove le squadre dei velocisti preparano la volata al loro uomo veloce. Volata dicevamo… e chi poteva vincere se non Cavendish? In questo giro sono cinque vittorie parziali e la maglia rossa di vincitore della classifica a punti. Bellissimo il gesto del gruppo che ha lasciato per qualche chilometro la ribalta a Sefano Garzelli che alla soglia dei 40 anni conclude il suo ennesimo giro d’Italia e la carriera da professionista. Complimenti!

Ora, tralasciando gli ovvi Nibali e Cavendish (10 cum laude), Wiggins e Hesjedal(0) cerchiamo di dare i giudizi ai protagonisti della carovana rosa:

Voto 10 al movimento ciclistico colombiano in particolare Uran (vincitore di una tappa e secondo della generale), Betancur (vincitore della maglia bianca della classifica dei giovani e quinto della generale), Duarte (spesso protagonista) e a tutto il team Colombia.

Voto 9 alla Astana, in particolare all’estone Kangert. Tutti bravissimi a lavorare per il loro capitano, a chiudere la corsa quando serviva e a lasciarla aperta senza sprecare prezione energie se non c’erano impellenze di classifica. In particolare l’estone spesso è stato l’ultimo uomo di Nibali in salita, quello adibito ad aumentare il ritmo per sfiaccare gli avversari e poi lasciare spazio agli attacchi del suo capitano. Sulle Tre Cime è l’unico che per un po ha retto il ritmo del suo capitano. Sono la dimostrazione che nel ciclismo, sport individuale per eccellenza, la squadra conta parecchio.

Voto 8 Battaglin e Visconti. Il secondo si è finalmente ritrovato vincendo due tappe in solitaria e il primo se è scoperto vincente. Forse l’Italia ha trovato dei punti di riferimento forti anche per le classiche e le corse di un giorno, oltre che a Nibali per le corse a tappe.

Voto 7 Evans e Scarponi. I due vecchietti che non si arrendono mai. Arrivano rispettivamente terzo e quarto e danno vita a un bel duello sulle Tre Cime in cui Scarponi doveva recuperare circa un minuto dall’australiano per salire sul podio. Alla fine recupera solo una decina di secondi, ma che bel duello! Scarponi forse con questo giro finirà la sua avventura da capitano per diventare luogotenente in una squadra importante (si parla di Nibali o Contador), Evans era venuto al giro come prova generale per il prossimo tour, speriamo vivamente che possa fare bella figura anche li.

Voto 6 Elia Viviani e Paolini. Entrambi all’esordio alla corsa rosa, il primo un giovane velocista e il secondo un corridore molto esperto, il classico uomo di fiducia di un big. Viviani chiude il giro senza vincere, ma con due secondi posti e un terzo, Paolini con una vittoria parziale e con la maglia rosa indossata per qualche giorno. Un bel esordio per entrambi

Voto 5 Santambrogio. Lo so sono cattivo, ma sinceramente ci ho creduto parecchio in questo corridore, vera sorpresa delle prime due settimane del giro. Ok è venuto alla corsa rosa per vincere una tappa e cercare di arrivare nei dieci della Generale (obiettivi entrambi raggiunti). Ma ci sono rimasto troppo male per la sua terza settimana in cui si è sciolto come neve al sole (e il giro quest’anno ha visto molta neve e poco sole)

Voto 4Pozzato. Ha deluso anche Pippo. Arrivato al giro come un possibile uomo tappe, non riesce mai a trovare la gamba giusta e la condizione per rispettare le promesse. Si deve accontentare di un paio di piazzamenti nei dieci e poco altro.

Voto 3 Ad alcuni spettatori sul bordo strada. Il 99% del pubblico del ciclismo è entusiasmo allo stato puro, da che mondo e mondo il passaggio della carovana si trasforma in una festa, ma alcuni esagerano. Ho visto scene di corridori che hanno rischiato di cadere per qualche spettatore troppo agitato. Va bene il tifo ma senza esagerare

Voto 2 Gesink. Vera delusione di questa edizione del Giro, oltre ai già citati due big. Eterna promessa che non riesce a fare il salto di qualità. A un certo punto sembrava uno dei favoriti per salire sul podio di Brescia ma incappa in varie giornate no e alla fine finisce ritirato.

Voto 1 il meteo. Ogni tanto il tempo fa i capricci anche a Maggio, ma quest’anno sembravano le comiche. Tappe annullate per neve o comunque stravolte. Ottima l’organizzazione che è riuscita quasi sempre a rimediare i problemi causati dal maltempo.

Voto 0 Danilo di Luca. Basta. AVETE STUFATO DI ROVINARE QUESTO FANTASTICO SPORT! Anche in passato ho sposato la linea della radiazione alla prima infrazione grave e non alla seconda. Il ciclismo ha bisogno di credibilità ed entusiasmo in questo momento, non di gesti stupidi.

Nozione speciale per Caruso. grande giro il suo considerando che era praticamente in vacanza e chiamato a sostituire Ivan Basso all’ultimo. Cresce esponenzialmente nella terza settimana di gara, quando trova la condizione. Come lui ha detto speriamo di rivederlo protagonista alla Vuelta, che sicuramente preparerà al meglio.

Voglio nominare anche il “duo CassaPanca” (Cassani e Pancani) che hanno allietato i milioni di telespettatori che hanno ammirato i ciclisti per le strade d’Italia. D’altri tempi la radiocronaca della tappa di Bardonecchia, praticamente senza immagini televisive in diretta.


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