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Frammenti, di liberta', in liberta': citando john stuart mill

Creato il 28 marzo 2011 da Alessandro @AleTrasforini
"[...]E' sperabile siano passati, ormai, i tempi in cui bisognava difendere la <libertà di stampa> come una delle garanzie contro governi corrotti o tirannici.
Sarà ormai superfluo, immagino, mettersi a spiegare come non si possa permettere al legislatore o all'esecutivo che abbiano interessi diversi da quelli del popolo, di prescrivere alla gente quali opinioni avere o di decidere quali dottrine o quali argomenti sia lecito stare ad ascoltare.
Inoltre, i pensatori che mi hanno preceduto hanno così spesso e brillantemente convalidato quest'aspetto della questione, che non c'è bisogno di insistervi particolarmente [...] non ci sono seri rischi che venga applicata ai danni della discussione politica, se non in qualche momentaneo periodo di panico, quando la paura di un'insurrezione spinge ministri e giudici ad uscire dai propri binari; in generale non c'è da temere che in Paese a regime costituzionale il governo, sia esso o no completamente responsabile nei confronti del popolo, tenti con qualche frequenza di mettere sotto controllo l'espressione delle opinioni tranne quando, così facendo, voglia farsi interprete dell'intolleranza dell'intera popolazione. [...] Quand'anche l'intera umanità, ad eccezione di una sola persona, avesse una certa opinione, e quell'unica persona ne avesse una opposta, non per questo l'umanità potrebbe metterla a tacere: non avrebbe maggiori giustificazioni di quante ne avrebbe quell'unica persona per mettere a tacere l'umanità, avendone il potere. Se un'opinione fosse solo una proprietà privata, di nessun valore se non per chi la possiede, e se essere ostacolati nel godimento di questo bene fosse solo un danno privato, ci sarebbe una bella differenza fra infliggerlo a un pugno di persone o infliggerlo a tanti.
Ma ridurre al silenzio l'espressione di un'opinione è un male particolare, perchè deruba la specie umana: deruba tanto i posteri come la generazione attuale, deruba chi dissente da quell'opinione ancora più di coloro che la condividono.
Se l'opinione è giusta, li si priva dell'occasione di scambiare l'errore con la verità; se è sbagliata, perdono un beneficio quasi altrettanto grande, cioè quella percezione più chiara, quell'impronta più viva della verità, che abbiamo quando ci si scontra con l'errore. [...]"
(da "La libertà"- John Stuart Mill)
FRAMMENTI, DI LIBERTA', IN LIBERTA': CITANDO JOHN STUART MILL

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