Francesca Berardi, candidata alle regionali per Voto etico, lista guidata da Andrea Di Stefano che sostiene il candidato presidente Umberto Ambrosoli, è ormai diventata un’esperta del settore, dopo anni di appassionato lavoro per il comitato acqua bene comune, lei come altri esponenti del Comitato. La giovane candidata afferma in un commento che ”la cosa allucinante è che l’ufficio d’ambito e l’amministrazione provinciale continuano ad affidarsi ad uno studio legale che nonostante tutte le lettere, le diffide, i comunicati del comitato, gli ordini del giorno dei consiglieri provinciali di minoranza, le delibere del consiglio provinciale ha perseverato nella costruzione di un piano d’ambito illegittimo. Ora lo ha detto anche chiaramente il Consiglio di stato con il parere sulla remunerazione del capitale investito, abolita dalla tariffa grazie ai referendum! come mai i nostri amministratori continuano a servirsi di questo studio? questa consulenza non ha provocato già dei danni ai nostri enti e alla collettività? Il cda dell’ufficio d’ambito è ora che si dimetta e con esso la giunta Salini”.
Per studio legale Sciumè si intende Alberto Sciumè & associati o anche non associati: le consulenze sono assegnate or con l’una or con l’altra dicitura ma la sostanza non cambia. Il consiglio di Stato vale enormemente più del parere di un avvocato millenomine ciellino fissato con la privatizzazione, la liberalizzazione e la renumerazione del capitale (in Italia poi le liberalizzazioni e le privatizzazioni in generale non sono un fiore all’occhiello, se le esaminiamo caso per caso).
Ci dissociamo dagli associati & amici di Alberto Sciumè perché il Consiglio di Stato ha giudicato illegittima la remunerazione del capitale. I referendum hanno un valore e va rispettato. Solo a Cremona si è così aggressivi, ideologici e strafaziosi da negare la validità dei referendum e la sovranità popolare. Siamo senza parole ma non poche famiglie sono rimaste senz’acqua a causa di quel modo di ragionare. Loro e il loro liberalismo borghese che toglie l’acqua ai cittadini.
Liberalizzare è evidentemente un atto antipopolare: la tv non è liberalizzzata, la stampa no, i monopoli pesanti restano, le concentrazioni di potere si rafforzano. Che liberalismo c’è in Italia?