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Dieudonné fa la quenelle. Qualcuno dice che si tratta di un saluto nazista camuffato, lui sostiene che è come il "vaffanculo" di Beppe Grillo.
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LA FRANCIA ha trovato il suo pericolo pubblico N.1! E’ figlio di padre camerunese e madre bianca, fa il comico populista come Beppe Grillo, ha inventato la quenelle (che qualcuno considera un saluto nazista invertito) e risponde al nome di Dieudonné Mbala Mbala. E’ già stato escluso dalla TV e da quasi tutti i teatri, ma il ministro dell’interno Manuel Valls vuole imbavagliarlo definitivamente. Secondo lui è la causa di tutti i mali.
MENTRE IL BUON MANUEL se la prendeva con l’uomo che a suo dire vorrebbe restaurare i forni crematori e le camere a gas, 5 bianchi sono stati uccisi negli ultimi due giorni dell’anno. Uccisi con pugnalate alla gola, vale a dire sgozzati come gli islamici imparano a sgozzare gli agnelli fin da bambini alla festa dell’Aid-el-Kabir. Uno aveva osato uscire con una ragazza magrebina, un altro aveva osato ribellarsi a una rapina quando anche i bambini sanno che rubare a un kafir non è è un reato perché i kafir devono pagare la jizya, la tassa imposta ai dhimmi (non musulmani). Come credete che abbia commentato Manuel? Anatemi contro il razzismo, tirate contro la violenza, denuncia dei responsabili e delle ragioni che li spingono a uccidere? Nemmeno per sogno. Sentite un po’: «Condanno fermamente questi atti omicidi che falciano la vita di cinque giovani e guastano le feste per il nuovo anno. Presento le mie condoglianze alle famiglie.» Tutto qui. Ma ecco come inveisce su tutti i media per i discorsi di Dieudonné (non dimentichiamo che Mbala Mbala non ha ammazzato nessuno): « Le parole di Dieudonné sono parole di odio! Bisogna reagire, perché l’odio si nutre della nostra pigrizia. La responsabilità di un ministro è dire STOP! Basta! Si tratta di odio, di antisemitismo, di apologia della Shoah! Questo personaggio è ossessionato dal suo odio degli ebrei!»
OVVIAMENTE FINGE D'IGNORARE che ci sono personaggi ossessionati dall’odio per i bianchi, per i sales céfrans (ossia "sporchi francesi" nel verlan, l'argot delle banlieues), per i gaulois mangeurs de porc, al punto che li sgozzano. Mentre il povero Dieudonné è sulla prima pagina di tutti i giornali, questi «faits divers», come si chiama da noi la cronaca nera, sono stati riportati soltanto dalla stampa locale. Niente prima pagina sui quotidiani nazionali, niente TV. Vogliamo scherzare? Non bisogna «stigmatizzare una comunità». Silenzio di tomba. Ma se gli assassini fossero stati bianchi, tutti avrebbero fatto a gara per stigmatizzarli. Li stigmatizzano perfino se non ammazzano (per definizione i bianchi sono fascisti, razzisti e xenofobi), figuriamoci in caso di omicidio a sfondo razziale. Un bell’omicida razzista bianco come Breivnik farebbe la gioia del governo, ma quei brutti bianchi non vogliono collaborare e il governo non sa più dove sbattere la testa. Hanno perfino accusato un povero norvegese che non c’entrava niente, dicendo che «intendeva» commettere un attentato e sbattendolo fuori dalla Francia. Ovviamente il norvegese ha fatto causa.
NEL FRATTEMPO i veri razzisti, il cui razzismo è ampiamente codificato e sacralizzato in un testo che gode di libera circolazione, hanno carta bianca. Questi razzisti non fanno soltanto teoria ma anche pratica, perché ammazzano più del Ku Klux Klan negli anni d’oro, per non parlare degli insulti e delle violenze. Ma a differenza dei céfranc sono una base elettorale sicura, cosi’ vanno rispettati.
LA STRATEGIA del buon Manuel è chiara: creiamo un delitto di antisemitismo, cosi avremo la scusa per creare un delitto di islamofobia (come richiesto da anni dall'UOIF, Unione dei musulmani di Francia) e condannare per razzismo chiunque osi criticare o deridere l’islam. Ma se l’ideologia fosse una razza, allora dovremmo condannare anche chi critica il comunismo, il buddismo, il cristianesimo, il giudaismo o Scientology. Per compiacere gli islamici, stiamo andando verso una polizia del pensiero come nei paesi della mezzaluna?
Dragor