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Francois Truffaut,Antoine Doinel e Honoré de Balzac: "I 400 colpi" e la rappresentazione della realtà

Creato il 06 aprile 2014 da Lucia Savoia
Quando si parla di realismo francese ci si trova dinanzi ad una vasta mole di scrittori e ,nel corso degli anni, di registi che hanno fatto della società loro contemporanea un caso di studio e un monumento storico per le generazioni future.Tra i tanti autori che hanno partecipato alla creazione di quello che oggi é il patrimonio sociale e storico del nostro sistema culturale,vorrei parlarvi di due uomini che, seppur cronologicamente distanti e attivi in due campi differenti ,possono essere considerati i capostipiti del movimento. Nel 1959 in Francia venne proiettata una pellicola di Fracois Truffaut "I 400 colpi" (titolo originale: le quatre cents coups,traduzione :fare il diavolo a quattro). Questo film diede ai francesi la possibilità di conoscere il regista che diventò uno dei massimi esponenti della "Nouvelle Vogue",movimento cinematografico ispirato al neorealismo italiano.
In un piccolo appartamento parigino,negli anni cinquanta,Antoine,un ragazzino di dodici anni ,vive con la famiglia.Egli ha un carattere irrequieto e turbolento tipico dell'adolescenza,e i genitori mal interpretano questo suo atteggiamento.La madre civetta e poco affettuosaè dedita all'adulterio e non si cura del figlio come del marito.Il padre ( patrigno) sebbene sia più vicino al ragazzo ,non riesce a dargli quell'affetto incondizionato che un padre naturale può dare al proprio figlio.Tutte le azioni di Antoine sono un mezzo per attirare l'attenzione,essere amato e compreso .L'unico a capirlo è il suo amico Renè con cui marina la scuola per andare al cinema o al Luna Park.Dopo essere fuggito di casa e aver rubato una macchina da scrivere,verrà mandato in un riformatorio dalle dure regole .Un finale ,passato alla storia come uno dei più belli,riuscirà a far comprendere la portata emotiva di questo film.
Truffaut attraverso i suoi personaggi, interpreti di una straziante situazione familiare ,ci mostra come spesso la logica degli adulti sia ottusa ed implacabile, e come questa influisca sulla crescita dei giovani, che hanno difficoltà a stare dietro le regole imposte dai più grandi.Non è un caso che il regista scelga di raccontare la storia di questo ragazzo. La produzione di quest'opera deriva infatti, non solo ,dal rapporto di complicità e tenerezza che il regista ebbe con l'età dell'infanzia e dell'adolescenza,ma soprattutto dal disprezzo nei confronti di quello che era l'immaginario dei bambini nel mondo cinematografico, del ventesimo secolo.Da una visione ben oculata della pellicola, ci rendiamo conto di come Truffaut per raccontare la struggente storia di questo ragazzino utilizza anche un rimando letterario.In una scena, nel mezzo del racconto, vediamo il protagonista cimentarsi nella lettura di uno dei libri più popolari di Honoré de Balzac "La ricerca dell'assoluto".Risulta spontaneo a questo punto chiedersi come mai Truffaut abbia deciso di inserire nella scena,breve ma saliente,proprio il libro di questo autore.Le risposte sono molteplici e in qualche modo tutte plausibili.Nato a Tour nel 1799 Balzac come Antoine( alter ego del nostro regista) dovette patire un'infanzia difficile.Cresciuto prima da una balia e poi nella casa di un gendarme, ha vissuto un conflittuale rapporto con la madre, troppo dedita ai suoi interessi e alle sue azioni adultere.All'età del ritorno in famiglia la situazione non migliorò riscontrando nella donna un'ostile figura.Come per Antonie la lettura per Balzac fu molto importante, l'unico mezzo per evadere dalla realtà in universi sconfinati e sempre nuovi.Fu intorno 1821 che decise di darsi alla letteratura.Nonostante i suoi iniziali e continuativi insuccessi,fu proprio il suo carattere caparbio,energico, coraggioso e creativo che gli permise di continuare il tirocinio letterario. Il lavoro infaticabile,infatti, lo portò ai suoi primi successi e alla stesura di 90 romanzi in sedici anni.Tra cui c'è tutt'ora il più conosciuto e amato "Pere Goriot"( "un romanzo così vero che ognuno può riconoscere gli elementi intorno a se").Balzac,dunque, può essere considerato un simbolo per la cultura letteraria francese,l'unico che attraverso l'unione di ogni suo romanzo riuscì a creare "La commedia umana " .Un' opera monumentale che racchiude in se ogni sfaccettatura della società parigina,dalla vita privata dei cittadini a quella pubblica .Probabilmente è anche per il realismo che accompagna le opere più mature di Balzac che Truffaut decide di inserire un suo riferimento nei "I 400 colpi".Un realismo che non si limita a descrivere le cose così come sono, ma pone in risalto gli elementi più importanti della realtà ;interpretando i complessi rapporti tra causa ed effetto.
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