Tim Burton torna alla carica con le sue atmosfere dark e personaggi ricercati in un film d’animazione in stop motion tra l’horror e la commedia. Il film è in realtà la parodia di un corto di Burton del 1984 e allo stesso tempo una parodia ed un omaggio al film Frankenstein del 1931 tratto dall’omonimo libro di Mary Shelly. Proprio per ricalcare questi film, Burton ha scelto di usare il bianco e nero che, ad ogni modo, adora.
In una piccola città chiamata New Holland, il giovane teenager Victor Frankenstein vive la sua vita tra esperimenti scientifici, piccoli film casalinghi e soprattutto il suo adorato cane Sparky. Il destino però riserva una brutta sorpresa a Victor e all’improvviso il piccolo Sparky ha un incidente che gli sarà fatale. Il ragazzo, disperato, si rifugia nella scienza per cercare di ritrovare il suo migliore amico…
New Holland è un paesino davvero particolare: tutti sembrano non aver mai preso un po’ di sole in vita loro e il più delle volte fanno semplicemente paura. Qualcuno ha anche una curiosa somiglianza con il mostro di Frankenstein o con altri personaggi cari all’universo creato da Mary Shelley. Se per i bambini quindi, Frankenweenie è un cartone animato divertente e “diverso”, per gli adulti è altrettanto interessante notare i riferimenti all’originale.
Per il film sono stati usati 200 differenti pupazzi e 18 diverse versioni di Victor. I set utilizzati erano di dimensioni maggiori rispetto ai soliti film in stop motion in quanto Sparky doveva avere una dimensione inferiore rispetto agli altri personaggi, ma rimanendo ben visibile in tutti i suoi particolari.
Il film sembra riportare Tim Burton a ciò che ama e che riesce a fare meglio, riuscendo a trasferirlo sullo schermo per noi spettatori.
Dal 17 gennaio al cinema.
di Mara Telandro