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Franz Krauspenhaar. Le sue parole contro Iannozzi Giuseppe

Creato il 18 aprile 2012 da Iannozzigiuseppe @iannozzi

Franz Krauspenhaar. Le sue parole contro Iannozzi Giuseppe

Franz Krauspenhaar. Le sue parole contro Iannozzi Giuseppe- come nel 2005, ai tempi di cattivo sangue, scomodava houellebecq e izzo e malet mettendo questi mostri sacri in paragone con me, ora fa più o meno la stessa cosa (scomodando céline, houellebecq, ginsberg – noto romanziere, come ben sappiamo e altri beat) ma in senso dispregiativo. di cosa parli il libro nessuna traccia.

- tutto quello che questo buffone sa fare, che questo imbecillotto sa fare, è buttare la propria merda addosso alla gente seria che si fa il CULO per portare a casa un risultato.

- allora iannozzi, non ti sei stufato di fare il buffone? perché se non sai di essere un grandissimo buffone, di una rozzezza argomentativa senza precedenti, se non sai di essere un volgare pipparolo della letteratura webbica, allora vuol dire che – prendendoti sul serio – stai veramente male. e allora che dio ti protegga.

- iannozzi, dai, hai la credibilità di un brontosauro nel 3.540. cioè pari a zero.

- sei davvero “ai confini della realtà”. e non capisci una beata mazza.

- se io scrivo che tu nel 2005 mi paragoni – giustamente – a leo malet (che conosco come le mie tasche vuote) e poi nel 2008 mi paragoni ad altri grandi però con intenti denigratori, voglio dire che nel 2008 fai un’operazione ridicola, mettendomi in mezzo a gente come céline o houellebecq, coi quali credo di non assomigliare manco per il cazzo. hai capito? mentre nel 2005 paragonando cattivo sangue a certi noir di malet l’avevi azzeccata, a mio avviso. dunque anche a te capita di azzeccarla. io questo lo dico, senza ipocrisie. tu sei un matto, ecco. questo è il problema tuo.

- iannozzi di artistico ha solo il nome: che sembra quello di un funambolo di un film di franco & ciccio. “franco & ciccio al circo medrano”.

- comunque il mondo letterario è fatto al 90% da morti di sonno. poi ci sono le eccezioni come me e iannozzi; che però di letterario non ha che l’ambizione.

- guarda che Iannozzi non avrà capito una sega. Meglio se traduci.

- Luego tuve una buena intuición: Iannozzi es el inventor de una nueva categoría historiográfica: ornitología aplicada a la crítica literaria – (Traduzione: Ho poi avuto una felice intuizione: Iannozzi è l’inventore di una nuova categoria storiografica: ornitologia applicata alla critica letteraria)

- magari l’ha letto. comunque lo trovo divertente. arriveranno altre stroncature, molto più subdole. una l’ho ricevuta da guido michelone l’altro giorno, è di un tale di “letture”. ecco, quella è subdola; questadi iannozzi fa solo sorridere.

Gli apocrifi krauspenhaariani

- l’altissima statura morale e intellettuale del signor iannozzi è ben rintracciabile in rete e anche in tutte le librerie d’italia ( all’estero non ho potuto controllare ma spero di sì) quindi mi fido ciecamente di queste sue parole che sono assolutamente prive di invidia e astio, ma dettate unicamente da una profonda e cristallina visione delle cose. vorrei esprimere tutto il mio appoggio alla sua eccellente recensione, congratulandomi col signor iannozzi per il coraggio di saper dire le cose come stanno, per il coraggio di andare contro all’appiattimento della letteratura italiana, perché egli sa stagliarsi sempre contro tutto e tutti, motivando intelligentemente le sue scelte mai dettate da gelosia o rancore o stizza – come i più superficiali pensano – ma da una superiore coscienza letteraria. che il signore le preservi questo dono, signor iannozzi, e peste a tutti quelli che parlano male di lei, quelli sì, certamente invidiosi.

- ”Un romanzetto lialesco, che di storico accoglie solo fragili briciole sconnesse, senza un evidente legame con il costrutto narrativo.”
Con cortesia chiedo a Iannozzi di riportare le pagine da dove si evince questo miscuglio sdolcinato lialesco.
Altresì dico che Franz non ha mai detto che il suo fosse un romanzo storico nella più alta accezione del termine. Quindi perchè criticare qualcosa che non è?
Probabilmente la Fazi avrà stampato due edizioni di Era mio padre perché quella che ho letto io, e molti altri, non corrisponde alla cortese recensione di Iannozzi

:-)

- Non ho mai letto niente di Liala. e neanche di Moccia, però, ho letto “Era mio padre di Franz”, e penso che sia un libro straordinariamente coraggioso. Forse è il signor Iannozzi che non ha letto il libro, per cui esprime un giudizio assolutamente parziale. Se comunque, mi volesse prestare i suoi libri di Liala e di Moccia sarò lieta di leggerli!

- Ho letto le domande di Iannozzi, che retorica meravigliosa, le voglio copiare così quando incontro uno scrittore le posso utilizzare, caso mai fossi a corto di idee!

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