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FRAULEIN KITTY (1977) di Patrice Rumme

Creato il 01 febbraio 2009 da Close2me
FRAULEIN KITTY (1977) di Patrice RummeAnche conosciuto in USA come Captive Women 4 e più internazionalmente con il titolo Elsa Fraulein SS, l’erosvastika di Patrice Romme (pseudonimo del regista americano Mark Stern) in controtendenza con il leggendario filone bellico-horror, rinuncia decisamente all’estetica della violenza più sadica, per favorire invece le sfumature sexy ed erotiche precipue dell’improbabile vicenda.
"Nel 1943, in Francia, i nazisti organizzano – affidandone il comando al colonnello Kitty Ackermann, ex prostituta ed ex amante del maggiore Franz Holbach – un treno-bordello per ufficiali del Terzo Reich, scopo del quale è di far scoprire, tra i suoi ospiti, disfattisti e traditori. Mentre il convoglio attraversa la Francia, diretto in Germania, numerosi ufficiali vengono fatti giustiziare dalla spietata Kitty. Intanto, pero, una delle "ragazze", Liselotte Richter, che in realtà appartiene a un’organizzazione clandestina antinazista, scopre nel maggiore Holbach, ormai nauseato da Hitler e dai suoi aguzzini, non solo un innamorato, ma anche un compagno di fede. Giunto il treno in Alsazia, i partigiani lo attaccano. Liselotte e Holbach ne approfittano per fuggire, ma Kitty li raggiunge e uccide la ragazza, pagando egualmente con la vita la sua inutile ferocia." (Yahoo Movies)
Premesso che parlare di messa in scena con una fotografia piatta e raffazzonata, una cura scenografica pari a zero (le stanze degli ufficiali nazisti sono tali solo grazie a bandiere con l’effige del III reich) ed un impegno recitativo minimo sarebbe effettivamente improprio. La pellicola di Stern rielabora senza eccessiva verve il celebre Salon Kitty (1975) di Tinto Brass, mutuandone l’idea del bordello come luogo adibito a centro di spionaggio e purtuttavia smarrendo in sostanza nell’immediato lo stile, la poetica e soprattutto l’inarrivabile visionarietà del Maestro veneziano.
Malisa Longo, protagonista assoluta dell’opera, magnifica ed affascinante, non regge artisticamente la (pur minima) credibilità del personaggio Elsa. Al contrario interessante la performance di Patrizia Gori (Liselotte), divenuta nota grazie al Rugantino (1973) di Pasquale Festa Campanile e già apprezzata per Emanuelle e Francoise le sorelline (1975) di Joe D’Amato, che appare inaspettatamente impegnata e coinvolta con enfasi nel ruolo.
Un titolo caldamente consigliato ai fan del genere ed ai più attenti videoarcheologi, per tutti gli altri, meglio revisionare con nostalgia i "classici" del filone… 
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