La croce.
Potentissimo simbolo di dolore e supplizio.
Ognuno ha la propria croce caricata sulla schiena e lentamente percorre l’impervia salita che porta in cima alla collina.
Ognuno la trascina lungo il Calvario.
C’è chi ne è pienamente consapevole.
C’è chi fa finta di niente.
C’è chi vorrebbe mollarla ad ogni passo. Ma sa che non può farlo.
C’è chi la abbandona e senza rendersene conto ne abbraccia una ancora più grande e pesante.
C’è chi alla fine arriva ad amare la propria croce. A non sentirne più il peso. Dimenticandosi cosa voglia dire “essere leggeri”
Pure Gesù ogni tanto poggiava la sua croce lungo il cammino.
Fatelo anche voi. Fumatevi una sigaretta sulla strada del supplizio. Scambiate 4 chiacchiere con gli altri. Magari vi renderete conto che la vostra croce non è poi così pesante.
Alla fine arriverete in cima alla collina.
Scollinate.
Dall’altra parte c’è il sole.
Perchè, in fondo, l’unica cosa bella che c’è in una crocifissione è la speranza della resurrezione.
E quella nessuna croce ce la porterà via. No?
Ps: io stasera celebrerò il Venerdì Santo come lo scorso anno.
Niente via crucis, niente adorazione della croce, niente processione del Cristo Morto.
Solo bella musica. E tante risate si spera.
Perché angustiarsi in fondo, a cosa serve?
Lo sappiamo tutti come andrà a finire.
Bene.