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Frode da 50 milioni: coinvolte quattro società che commerciano in rottami

Creato il 13 dicembre 2011 da Lapulceonline

guardia di finanzaUna ragnatela da districare e un labirinto fatto di fatture false, protagoniste quattro società dislocate nelle province di Alessandria, Torino e Milano, operanti nel settore del commercio dei rottami metallici. Questa l’ultima (complessa) indagine del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Alessandria che, dopo un anno di ricerche e accertamenti, è riuscito a svelare l’intreccio criminoso tra le società, fatto soprattutto di false fatturazioni, delle quali un’impresa alessandrina era la principale utilizzatrice e beneficiaria. Lo scopo? Abbattere i propri costi per essere più competitiva sul mercato.

Si parla di più di 50 milioni di euro evasi e sono 40 le persone denunciate all’Autorità Giudiziaria per reati tributari e violazioni in materia ambientale. Denunciati per frode fiscale mediante emissione e utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti i rappresentanti legali delle quattro società coinvolte.

La ricostruzione del vorticoso giro di fatture false ha quantificato in oltre 3 milioni di euro gli importi che la ditta di Alessandria ha indebitamente dedotto dal proprio reddito. In alcuni casi, le false fatturazioni servivano anche a dare copertura cartolare ad acquisti “in nero”, effettuati principalmente presso soggetti privati privi delle necessarie autorizzazioni per svolgere l’attività di raccolta, trasporto e commercio di rottami. Nei confronti di questi ultimi, individuati e identificati, segnalati all’Autorità Giudiziaria per traffico illecito di rifiuti, si procederà anche per il recupero delle imposte dovute, avendo evidentemente omesso ogni tipo di obbligo fiscale. Una delle imprese coinvolte, con sede alle porte di Milano ha indebitamente portato in deduzione dal proprio reddito, tra il 2007 e il 2010, più di 50 milioni di euro, simulando una serie di acquisti effettuati presso soggetti privati di cui i responsabili della società non sono stati in grado di fornire alcuna prova circa l’effettiva esistenza. Gli stessi responsabili della società sono stati denunciati per aver presentato dichiarazioni  fraudolente delle imposte attraverso false annotazioni contabili.


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