La redazione de “L’Unità”, lo storico giornale della sinistra che sta per chiudere i battenti per l’ennesima volta, ha sempre mostrato uno speciale affetto per la figura di Berlinguer. Eppure, a guardar bene, è stata proprio la politica di Berlinguer a rendere “L’Unità” un giornale inutile. Nel suo cauto sganciarsi dall’utopia marxista, Berlinguer cominciò a trasformare il Pci in un partito radicale di massa, in quel cosiddetto partito degli onesti (lo stadio zero della politica, lo stadio della non-politica) che un giornale aveva già bell’e pronto: “La Repubblica”. In realtà, “L’Unità” avrebbe paradossalmente potuto continuare a svolgere un ruolo importante nel panorama dell’informazione italiana solo se il Pci avesse fatta la scelta schietta del socialismo europeo; solo se il Pci, quindi, si fosse arreso al progetto dell’Unità Socialista craxiana, cioè all’Opa lanciata dal Cinghialone. Invece la sinistra s’incamminò sulla strada senza sbocchi della «questione morale», tanto che il Pd trovò un giorno alla sua sinistra un nuovo partito degli onesti nel M5S, e “La Repubblica” una nuova “La Repubblica” ne “Il Fatto Quotidiano”. E “L’Unità” finì per diventare una pallida caricatura di tutti e due.
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