Il Congresso per la democrazia e il progresso (Cdp), partito dell’ex presidente Blaise Compaoré, si è ritirato dalle istituzioni transitorie del Burkina Faso insieme ai suoi alleati.
La mossa è stata decisa in segno di protesta contro l’approvazione del nuovo codice elettorale – che impedisce ai fedelissimi del vecchio regime di candidarsi alle elezioni del prossimo ottobre – e l’arresto di vari quadri del Cdp, tra cui tre ex ministri. In relazione a quest’ultimo episodio i componenti dell’ex maggioranza presidenziale parlano di “attentato alla libertà pubblica e ai diritti umani”.
Critico delle ultime decisioni dell’autorità di transizione anche il generale Dijbril Bassolé, ex ministro degli esteri di Compaoré, che in un’intervista a Jeune Afrique ha confermato di volersi candidare alla presidenza. A suo parere, è in atto un tentativo di “cambiare le regole del gioco prima della competizione”.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)