Devo ammetterlo, sono un fans di Gaia&Luna fin dai loro esordi ma andiamo con ordine.
Tutto inizia con Snappy, il piccolo coccodrillo EP digitale apparso nella primavera del 2007 che ha riscosso un discreto successo nelle ristrette cerchie dei cultori del trash mentre è rimasto quasi sconosciuto altrove. Sconta sicuramente la mancanza dei social network che all’epoca non erano diffusi anzi, quasi assenti in Italia e quindi questo bel cartone animato cantato dalla coppia di sorelle non è diventato contenuto condiviso, virale, limitando perciò il successo di una buona idea. Voce incerta, da bambine, un nome curioso Snappy, un filmato tenero e famigliare, gli ingredienti giusti per un successo stratosferico c’erano tutti, peccato, un’occasione andata a vuoto ma una splendida opportunità per imparare.
Ed hanno imparato alla grandissima con una canzone pubblicata nel 2007 che apre definitivamente la strada a Gaia&Luna, rispettivamente classi 1998 e 2001, dal titolo “Come Vasco Rossi”. Canzone scritta a sei mani dalle due bambine con il padre Agostino Carollo, DJ/produttore discografico che durante la carriera ha assunto vari pseudonimi (Spankox, Ago, X-Treme, Eyes Cream, Tino Augusto DJ e K-Roll). Come vedremo in seguito, la passione per il simpatico rocker di Zocca è questione di famiglia, insieme a Madonna, è il cantante di riferimento dei Carollo e da qui l’idea della canzone tributo.
Ad ora non arriva a 700.000 visualizzazioni su youtube, che in 7 anni non è un gran che, visti i numeri che i video fanno su quel sito, è pochino, ma la televisione italiana parla di successo e infatti eccole che le troviamo a “Piazza Grande”, programma mattutino diretto da Magalli su Rai 2.
“Insomma con questa faccina pulita, con questa dizione incerta alla Luca Giurato” Giancarlo Magalli
E mentre Angelo fa presente di aver lavorato la notte prima, segno che qualcuno ancora lo chiama Giancarlo se ne esce con una perla: “il disk jokey lavora di notte come tutte le categorie peggiori ghahahah“. Dopo una breve digressione sulla scuola, con le classiche domande che ti farebbe anche tua nonna che vedi solo a Natale, Giancarlo cerca di capire il perché di questa inspiegabile passione per Vasco Rossi e mette in difficoltà le due bambine, la più grande risponde ripetendo un po’ a casaccio le parole del giocondo conduttore, la piccola Luna guarda per aria agitando le gambe dicendo “fa belle canzoni”, indizio importante per capire che mentono, nessuno direbbe una frase del genere.
Luna perplessa da Magalli
Poi si parla di chi ha scritto questa canzone e Magalli dice: “una cosa professionale” ma Luna è perplessa, si vede al minuto 5.00 quando alza il sopracciglio e guarda per aria, la voce dell’innocenza e poi il gran finale, papà Agostino strimpella con la chitarra e le figlie, Gaia e Luna, cantano. Alla grande insomma, nel miglior solco dell’intrattenimento trash della mattina televisiva italiana.
Quindi è arrivato il momento di ascoltare la canzone:
Il video vede arrivare le due piccole in studio di registrazione con chitarra sciallamente portata in spalla da Gaia, nel pieno stile della musicista scanzonata, ormai consumata frequentatore di palcoscenici, come un Ligabue qualsiasi, che con naturalezza si porta ai microfoni con Luna, la cui voce ancora deve sbocciare, complice anche il cambio di denti non ancora completato, viene fuori un cantato che suscita tenerezza ma anche un po’ di fastidio perché va bene, i bambini sono teneri, ma non validi cantanti.
Fin qui comunque nulla di terribile, l’età delle due piccole è quella che è ed è evidente che danno il massimo quindi non si può che far loro i complimenti. La cosa pessima è la scelta della canzone, il tributo a Vasco Rossi con interi pezzi di canzoni a mo di tributo scopiazzate qua e la nel testo. Un testo che sfrutta il nome di Vasco per avere successo, magari sperando di comparire nelle ricerche su youtube o iTunes (dove la canzone è in vendita).
Chiuso questo capitolo, se ne aprono altri e la carriera di Gaia&Luna procede con canzoni sempre più remixate, immagino dal padre Dj, sonorità sempre più discotecare per questo video ‘Sanremo’ in cui le due giovani chiedono un passaggio verso la riviera ligure e intanto incidono la traccia nel già visto studio di papà.
Penso che altri commenti al video non servano, parla abbastanza da solo anche se le parole si capiscono a fatica tanto che nei commenti qualcuno chiede che lingua sia.
Saltiamo un paio d’anni e arriviamo al 2012, location: camera da letto, due chitarre rosa e pantaloncini attillati decisamente corti, forse anche troppo per queste giovani teen.
La canzone è un featuring con AGO (?) ed è la preparazione delle due verso il Dance Party che è proprio il titolo della canzone. At the club, every friday, cosa ci mettiamo? La camici a quadri da boscaiolo? Nooo, non ci piace meglio qualche cosa di più comodo per ballare tutta la notte e corto.
Non sembrano convintissime in questo video, l’esultanza degli urletti non è trascinante e quando dicono fun fun fun la tristezza mi assale. La ricerca del giusto look continua mentre il ritornello dance party all night long diventa ossessivo e si hanno sonorità da colonna sonora di pubblicità per giocattoli, ritornelli dal suono decisamente infantile che poco ci quagliano con l’intento festaiolo e nottambulo del testo. D’altronde ballare tutta la notte in discoteca non è un’attività proprio da 11enne, l’età di Luna, mentre Gaia canta con un’improbabile coso rosa usato tipo microfono.
Boh, non capisco l’intento di questa canzone che racimola poco più di 11.000 visualizzazioni.
Ma forse tutto è in preparazione del live Festival Rindendro e scherzandro del febbraio 20012 dove il duo, vestito stringatamente, si esibisce in “Insieme a te“.
E a novembre dello stesso anno compare forse uno dei video più brutti del duo: “se muoio giovane”
Versione casalinga dell brano The Band Perry – If I Die Young. Le differenze tra i due prodotti sono lampanti: in uno c’è qualità, gusto, intonazione e 81 milioni di visualizzazioni dall’altro ritmi pop-dance strimpellati per una 17 mila visualizzazioni.
Il testo vale una traduzione un po’ alla buona di quello in inglese, il cantato zoppica sulla melodia, inciampa e infine casca tra le frasche del boschetto in cui le due bianche ancelle passeggiano interpretando il tutto con la stessa espressività dei rami secchi che le circondano.
Acuti osservatori non capiscono il pubblico a cui si rivolgono, le mie stesse perplessità per la canzone analizzata precedentemente e in generale il loro lavoro degli ultimi anni:
Il tempo passa, le due bimbe crescono e il padre/produttore/DJ Agostino “Spankox” Carollo, non contento, cerca di far fare il grande salto alle due, confezionando terribili canzoncine di dance-pop di quinta mano accompagnate da immancabili videoclip casalinghi con inopportuni ammiccamenti (per tacere dell’evitabilissima copertina del loro album): non si capisce davvero se si punti a quei teenager accecati da sbalzi ormonali (che probabilmente preferiranno ragazze con qualche annetto in più) o piuttosto a un pubblico più maturo, interessato a guardare due ragazzine di quattordici e undici anni che ballano poco vestite.
Finalmente arriva il 2014 e la registrazione di una loro serata in discoteca a Bolzano. Anche qui paiono molto poco convinte, guardando più l’orologio che il pubblico in sala. Il vocalist da il massimo, loro saltano e agitano le mani in aria riuscendo a trascinare poco il pubblico che ormai balla qualsiasi cosa.
Siamo sicuri che la storia continua e noi seguiremo ancora Gaia&Luna mettendo il prezioso ‘mi piace’ alla loro pagina official, fallo anche tu!
Il loro sito dove puoi trovare tutte le info necessarie.
Alla prossima puntata!
Errori di battitura per questo bel collage tratto dalla loro pagina Facebook.