Dopo aver provveduto alla trasformazione in cibo di quel referente per lo sviluppo (o che forse non lo pensava ma certamente ci sperava e che comunque in più di un’occasione vi aveva causato problemi) avete quindi a disposizione un discreto quantitativo di carne. Dopo averla abbattuta, congelata e stoccata per l’inverno (personalmente consiglio anche di ricavare un buon tonnellaggio di polpette) dovrete, per ovvi motivi igienico sanitari e legali, pulire accuratamente la vostra cantina, garage o mattatoio personale.
Per motivi di praticità ritengo consigliabile rivestire il locale prescelto (e preferibilmente insonorizzato) con un doppio cappotto di teli di gomma sovrapposti: in questo modo sarete notevolmente avvantaggiati nel momento in cui andrete a pulire perché avrete preservato le pareti dagli inevitabili schizzi di sangue (sappiate che una carotide recisa libera sangue arterioso che può coprire una distanza superiore ai tre metri). Rimossi i teli avrete rimosso ogni traccia.
Se non avete avuto questa accortezza, per eliminare qualsiasi traccia suggerisco un lavaggio in quattro fasi: 1) uso di abbondante acqua ossigenata ad alta concentrazione strofinando su tutte le superfici (è difficile procurarsela ma ne vale la pena);
2) uso di acido muriatico (quello che si usa per i tubi intasati va benissimo) spandendo senza strofinare su tutte le superfici (superfluo dire che dovrete avere protezioni adeguate per quanto riguarda corpo, naso, bocca, occhi);
3) uso di un detersivo a base di ammoniaca leggermente diluita (vanno bene anche candeggina non profumata e prodotti commerciali come Domestos o Cillit) strofinando su tutte le superfici;
4) uso di amuchina (va benissimo anche quella profumata al limone) strofinando su tutte le superfici.
Fate molta attenzione: non usate questa procedura in rapida successione perché i prodotti mescolati tra di loro danno luogo a reazioni chimiche potenzialmente pericolose se non letali.
Dopo ogni passo occorre aspettare che il prodotto agisca ed asciughi. Quando è evaporato risciacquate con abbondante acqua calda utilizzando una lancia ad alta pressione (vanno bene anche quelle che si usano per pulire le macchine) per eliminare ogni traccia del prodotto che avete usato. Quando anche l’acqua si sarà asciugata potrete passare alla fase successiva. Quando avrete terminato con ogni probabilità le pareti dovranno essere ridipinte o magari stuccate in più punti: se ritenete, aspettate un paio di giorni che l’acqua sia completamente asciugata e procedete. Personalmente ritengo più consono il fascino vintage di un ambiente vissuto. Inoltre avrete l’idea di muovervi sul set di Texas chainsaw massacre.
Per la pulizia per una stanza di circa 10/15 mq ci vuole una giornata intera (un po’ di meno se lavorate in estate a temperature più elevate) ma avrete la certezza di poter trattare con strafottente sicumera anche il cast completo di CSI.
Ovviati questi dettagli vi rimarrà un certo quantitativo di scarti che non potrete utilizzare a scopi alimentari come frattaglie, cartilagini ed ossa (uno scheletro rappresenta da solo circa il 17% del peso di un individuo adulto). Lo smaltimento di questo materiale rappresenta il passo successivo. Propedeutica a tutto è la frantumazione dello scheletro (ripulito dai rimasugli di tessuti) in pezzi quanto più piccoli possibile: un seghetto alternato fa al caso vostro. Munitevi anche di un buon apparecchio per aspirare tutte le polveri
Se vivete in campagna e disponete di un camino potrete procedere alla combustione delle ossa che comunque è piuttosto lunga. Se optate per questa soluzione consiglio di organizzarvi in modo da agire nella stagione invernale, preferibilmente in giorni di pioggia: le ceneri verranno disperse ed assorbite dal terreno. Eventualmente potrete procedere alla sepoltura in qualche campagna, avendo cura ovviamente di scegliere luoghi differenti e distanti tra loro.
Un sistema molto creativo, laborioso ma abbastanza rapido è la polverizzazione mediante mola per affilature. In un qualsiasi ferramenta sono disponibili mole per affilature su cui occorre montare dischi muniti di un grit molto basso, adatte per coltelli e grosse lame in genere. In pochi minuti un femore viene completamente disintegrato. Ovviamente avrete una quantità industriale di polvere da smaltire ma in un giornata particolarmente ventosa i resti di quell’insopportabile individuo viaggeranno per chilometri senza arrecare disturbo a nessuno, tantomeno a voi.
Per quanto riguarda le interiora anche in questo caso è preferibile la riduzione in pezzi molto piccoli. L’eliminazione non è un problema: potrete azzardare anche a smaltirle con la normale spazzatura suddividendo il contenuto in sacchetti che getterete in cassonetti distanti tra loro. Eventualmente potrete fare affidamento sul randagismo e diventare l’idolo dei simpatici bastardoni che affollano le periferie delle nostre città . Se opterete per la combustione noterete che il cuore è il più duro da eliminare: polmoni, fegato, stomaco e reni (soprattutto questi ultimi) si riducono non appena evaporati tutti i liquidi residui. Il muscolo cardiaco è decisamente più robusto e pugnace.
Per il resto buona fortuna e buon appetito. Ricordate che il senso del gusto attiva le stesse aree del cervello preposte al sentimento della pietà e che l’etica muore davanti al sublime e al grottesco.
Ora qualcuno si starà chiedendo nuovamente se sono pazzo o solo dotato di cattivo gusto… in entrambi i casi se avete letto fino alla fine quanto sopra (contenente tra l’altro informazioni grossolane e facilmente reperibili) vuol dire che forse da qualche parte avete pensato di metterle in pratica.