Gavoi… siamo nella barbagia sarda, paesaggio verde ricco di boschi, paese di allevatori e agricoltori. Un paese anche molto aperto alla letteratura e il cinema, offrendo festival anche a livello nazionale. Il centro storico si apre a lato della strada principale dove poter acquistare il pane – ottimo da queste parti – e il famoso formaggio “Fiore Sardo”. Appena si arriva nel centro storico, si apre una piazza con la chiesa principale. La chiesa è onorata a San Gavino.
Giusto qualche passo per il paese per poi sederci al Ristorante “Santa Rughe”, proprio sotto la chiesa di San Gavino, a due passi dalla strada principale a cui si accede tramite una scalinata.
Siamo in Barbagia: arrivati da Ortueri, tramite un articolo di un giornale in cui parlava del paese bandiera gialla, con un interessante intervista ai titolari del Santa Rughe. Il ristorante è accogliente e caldo nei suoi colori della terra: la sala principale si apre appena entrati, poi alla sinistra c’è una salettina più piccola; muri a vista, pavimenti in cotto scuro, quadri e particolari soprammobili sardi regalano all’ambiente una sensazione unica di tipicità, rustico ma elegante. I muri sono in granito sardo. Alla sera è possibile anche gustare la pizza, senza glutine è la loro specialità. La cucina è tipica sarda, un mix tra terra e mare: il pranzo di ferragosto era già predisposto, non alla carta…
Il menù di ferragosto comprendeva antipasti, primi e secondi sia di carne che di pesce: abbiamo iniziato con il goderci il pane carassau in attesa degli antipasti. Affettati misti, ottimo il prosciutto crudo sardo, saporito dal colore rosso intenso; verdure sott’olio quali peperoni ma soprattutto i pomodorini molto buoni e appetitosi, poi funghi; favette fresche in crema, molto particolari; la trippa che qui in Sardegna diversamente da noi comaschi, viene servita non come primo piatto a mo’ di zuppa bensì come assaggio di antipasto caldo. Il mare invece offriva: insalata di mare tradizionale con olio e limone; salmone marinato a piccoli tranci; sardine marinate molto apprezzate con al centro una salsina di verdure e per finire le ozziadas ossia le anemoni di mare, qui gustate fritte in pastella. Vengono pescate manualmente, difficili da trovare tutto l’anno. Possibilità di acquistarle surgelate. Il vino rosso è con il marchio del ristorante.
Passiamo ai primi: quello di terra sono stati ravioli di formaggio con ragù di cinghiale. Io che sono tipa di pochi ravioli, questi devo dire li ho mangiati di gusto e oltre ai soliti due che mi metto nel piatto; il ragù poi uno spettacolo: buono, saporito e aromatizzato, molto particolare nel gusto… insomma una gran bontà. Il primo di mare erano trofie ai ricci, per chi ama questi molluschi dal sapore particolare, è un piatto cucinato bene: le trofie a volte capita di mangiarle fin troppo al dente, qui la cottura era perfetta!
Ed eccoci ai secondi, sempre terra e mare… qui è arrivato a servire anche il titolare, cordialissimo e premuroso nell’osservare sui tavoli che non manchi nulla. Unica mia nota negativa, se così posso dire… troppo negativa alla fine non lo è: il maialino sardo servito nel classico tagliere di legno, era cotto bene ma i pezzi troppo piccoli, quasi sminuzzati. Difficile capire che parte di maiale si andava a mangiare, preferisco decisamente il maialetto tagliato in modo più grosso… ma per il resto cottura e croccantezza più che perfetta! Il contorno di patare arrosto. Il cinghiale in umido, leggero ma saporito, ben cotto condito con olive sarde. Il pesce era di ben due portate: orate sfilettate con verdure, frittura di calamari e gamberoni… ottima la frittura per niente pesante, con tocchi di pesce piccoli, non i soliti anelli che sembrano braccialetti e i gamberi freschissimi e ben cotti, facili da spellare in un attimo. Contorno di insalata e pomodori.
Dolci rigorosamente fatti in casa, con una raccomandazione da parte delle cameriere di non preoccuparsi se il gelato della casa al fior di latte risultava un po’ liquido: ottimo con del caramello, delicato e fresco… lo si capiva molto bene! il tiramisù di panna freschissima e ricotta, delizioso. Caffè e mirto.
Menù fisso (era il pranzo del 15 agosto 2012) al prezzo di 38 euro a persona. Servizio celere e impeccabile, al bimbo hanno cucinato gnocchetti sardi al pomodoro e pecorino, abbiamo richiesto anche ravioli in bianco senza avere negazioni in merito. Dopo tante fregature in agriturismi della zona (e ne abbiamo girati parecchi sempre nei paraggi di Ortueri) devo dire che finalmente siamo arrivati in un ristorante perfetto ma senza pretese, pulito, ospitale e accogliente. Se capitate da queste parti, fatevi un giro per il bel borgo ma soprattutto fate sosta qui al Santa Rughe, ve lo consiglio caldamente… il prossimo anno è già deciso che sarà ancora la nostra metà ferragostiana ma soprattutto voglio anche tornarci durante un giorno qualsiasi per godere del loro menù à la carte e assaggiare la loro pizza senza glutine così tanto decantata! Per finire bello, buono e mette a proprio agio! Ambiente ideale anche per i bambini, hanno accettato i nostri cagnolini (taglia medio-piccola). Selezionato da molte guide ristoranti e per diversi anni a seguire quali: Gambero Rosso, Alice La Gola, Tripadvisor con recensioni tutte positivissime, il Mangiarozzo, Osterie d’Italia…
Ristorante e Pizzeria Santa Rughe
Via Carlo Felice 2, Gavoi, Sardegna, Italia
tel. 078453774