Si amplia il panorama delle gelaterie di Milano. In via Spadari 13 (M1 Duomo) apre Ciacco. Gelato senz’altro e io prometto che finché non l’avrò assaggiato me starò zitta e buona.
Perchè sul gelato sono davvero una gran brutta bestia (nel senso che lo adoro così tanto che mordo alle caviglie di chi lo fa male). Prendo come un’offesa personale chi lo mangia in coppetta anziché nel cono e non tollero aggiunte esterne di qualsivoglia tipo, panna montata inclusa. Se poi mi chiedete di farvi assaggiare il mio gelato…vi tolgo il saluto immediatamente.
Questa la premessa, ora torniamo a noi.
La scelta di aprire nella Via del Gusto di Milano, di fronte a Peck e vicino al ristorante di Cracco (in via Victor Hugo 4), oltre che di fianco a Ladurée, è piuttosto esplicativa del fatto che Ciacco. Gelato senz’altro punta ad affermarsi come gelateria di alta qualità (speriamo che i prezzi restino però popolari).
Fondato a Parma da Stefano Guizzetti, giovine laureato in scienze alimentari nella stessa città, Ciacco. Gelato senz’altro (c’è già un negozio in centro città) sbarca anche a Milano, ponendosi come obiettivo la preparazione del gelato utilizzando solo fibre e proteine di origine naturale, escludendo addensanti, emulsionanti e gelificanti.
L’elenco degli esclusi è eccellente: no a pectina, farina di carrube, monodiglicerici, coloranti, agenti montanti, grassi idrogenati. Ovvero, il gelato senz’altro (l’avevate capito, vero, il titolo?).
La selezione delle materie prime è molto curata:latte e panna arrivano dalla Latteria Sociale Cooperativa di Chiuro (So), il cacao dal cioccolatiere emergente Marco Colzani di Como (Tavoletta D’Oro come miglior cioccolatiere esordiente d’Italia nel 2013), pere, mele e peperoncini dal Podere Stuard di Parma.
Ma la domanda scottante è: che gusti propone Ciacco. Gelato senz’altro?
Preparatevi, perchè prima di ordinare vi toccherà leggere il menù per scoprire in cosa consiste, per esempio, il gusto Lui, lei e l’altro.
Si va dai classici come gianduia e pistacchio (ovviamente le nocciole sono di Langa e il pistacchio di Bronte) a proposte più originali quali Fiori Bianchi Fiori di Pesco (sorbetto alla mandorla con confettura di pesche e dolcificato son solo miele), Crema del Miracolo (crema di latte con infusione di grano antico tostato), Lei, Lui e l’altro (crema di mascarpone con pinoli tostati e confettura di prugne profumata allo zenzero), Quasi Cheescake (con robiola fresca, pistacchi caramellati e confettura di lamponi) e Tè verde Matcha (crema di latte con tè verde matcha).
Cosa mi lascia perplessa? Nulla, per carità.
Spero solo che la posizione della gelateria non includa prezzi esorbitanti. E sì, forse un po’ rimpiango le vecchie gelaterie con gusti semplici, immediatamente riconoscibili (senza dover leggere un lungo elenco di Dop, Igp, biologico e via andare) e buoni.
Però ben vengano a Milano le botteghe che prestano attenzione alla qualità, magari senza diventare a tutti i costi d’elite.
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