Nella mitologia le fragole nascono dalle lacrime versate da Venere alla morte di Adone, lacrime che appena toccarono terra si trasformarono in piccoli cuori rossi. Difatti i Romani, che le conoscevano e le apprezzavano tanto da chiamarle fragrans, le consumavano specialmente durante il periodo delle festività in onore di Adone.
Le fragole di grandi dimensioni che oggi troviamopiù comiunemente sul mercato sono in realtà degli ibridi selezionato a partire dal XVIII secolo: fino ad allora, infatti, venivano coltivate per lo più le specie selatiche autoctone come la Fragraria vesca, la Fragraria viridis e la Fragraria moschata.
Pare che la prima varietà coltivata sia nata in Francia, nei giardini del Re Sole (grande estimatore di primizie e con 10 dei 100 cuochi della brigata di Versailles dedicati solo a questi delicati prodotti), dove un giardiniere innestò una specie di fragola importata dal Sud America con la fragolina di bosco che veniva coltivata per scopi ornamentali: ne nacque un frutto più grande e meno delicato, la Fragaria x ananassa, da cui derivano tutte le cultivar attualmente diffuse.
Quello che normalmente viene definito il frutto della fragola non è altro che un ricettacolo carnoso che nasce dall'ingrossamento del fiore e che serve a contenere i veri e propri frutti, ossia tutti quei piccoli semini (il cui nome è acheni) di un colore che va dal giallo al bruno e che ricoprono la superficie della fragola.
A differenza della fragola di campo la fragolina di bosco ha un frutto piccolissimo, morbido, dal colore rosso, intenso come il suo profumo e il suo gusto irresistibile ed è infatti considerato un prodotto più pregiato rispetto alla sorella maggiore.
Originaria dell'Europa e della Siberia è l'antenata delle fragole che comunemente consumiamo. Cresce spontanea nel sottobosco nelle radure boschive, nelle scarpate e nei luoghi erbosi. In caso se ne raccogliessero molte e non si avesse la possibilità di consumarle subito una buona soluzione potrebbe essere quella di essiccarle, magari all'ombra calda di queste giornate estive.La fragola o fragolina, oltre ad essere buona è anche brava: è un frutto leggero e dissetante e 100 g di prodotto contengono il 91% di acqua. E' quindi naturalmente poco calorica, appena 27 calorie, e molto ricca di fibre. Contiene moltissima vitamina C e tanti sali minerali preziosi, come potassio, calcio, fosforo e ferro. Gli antichi Romani la consideravano "beneficio degli dei" in quanto le sue qualità terapeutiche erano ben note: veniva usata infatti per la cura della gotta e per contrastare i calcoli renali, mentre la moderna ricerca la considera un alleato prezioso per la prevenzione dei tumori e delle patologie cardiovascolari. Tutto qui? Certo che no! Con le foglie si preparano infusi depurativi ed impacchi per curare eritemi e scottature, con le radici si rinforzano le gengive e sono un valido aiuto in caso di dissenteria, con il succo si leniscono le scottature solari e la polpa è un ottimo antirughe.
La ricetta di oggi è davvero "buona" a tutto tondo: il delicato gelato è preparato con la soia e l'estratto di fragoline non avrà bisogno di nessuna integrazione nè di zuccheri nè di aromi per arricchire il dessert. E la parte croccante? Perchè non provare un crumble di cioccolato bianco? Detto, fatto!
Preparazione In una casseruola portare quasi a bollore il latte con i 2/3 dello zucchero e con il bacello intero e privato dei semini. Nel frattempo in una boule montare i tuorli con lo zucchero restante, versare il latte caldo, mescolare bene, riportare tutto sul fuoco e continuare la cottura a fuoco dolce mescolando con un cucchiaio di legno per poco meno di 10'. Passare al colino, abbattere o far raffreddare coprendo la superficie con della pellicola alimentare e, una volta freddo, fra mantecare in una gelatiera per 30'. Lavare delicatamente ed asciugare le fragoline, passarle all'estrattore ed inserire nel succo il bacello di vaniglia utilizzato per la crema inglese, dopo averlo sciacquato ed asciugato: continuerà a profumare senza perdere energia! Ed essiccare al sole o in forno la parte di fibra che risulterà dall'uso dell'estrattore: è sempre un ingrediente importante da non sprecare. Nel forno a 160° statico far sciogliere il cioccolato bianco sopra un pezzettino di carta forno: mi raccomando non deve diventare troppo scuro. Dopo pochi minuti sfornare e mescolare con una forchetta: si otterrà un cioccolato sbriciolato, un crumble, appunto. Far raffreddare. Servire in ciotole individuali completando con qualche pistacchio fresco tostato e tritato al coltello, il crumble, l'estratto e la polvere di fragoline di bosco.