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Gelo: caos, protezione e dintorni

Creato il 13 febbraio 2012 da Weesh_growing_ideas @Weesh_web

Fino allo scorso mese di gennaio, le terrene e modeste conoscenze in campo meteorologico non ci facevano andare al di la’ dell’Anticlone delle Azzorre: la barriera di alta pressione che ci regala estati torride. Ora, invece, siamo venuti a conoscenza che di anticiclone ce n’e’ almeno un altro, quello russo-siberiano. Sempre di alta pressione termica si tratta, ma stavolta di natura artica – continentale, provenienza Siberia – Mongolia.
E molte nostre citta’ hanno assunto una fisionomia che ricorda capitali del nord est Europa, tipo Oslo e Stoccolma, se non addirittura Minsk o Mosca. Aspetto fiabesco a parte (apprezzabile peraltro nelle grandi distese naturali aperte), il piacevole stupore per il candido fenomeno inatteso ha presto lasciato il posto alle estreme difficolta’ createsi per mettere in pratica finanche banalissimi atti di vita quotidiana. Morti, citta’ isolate, migliaia di abitazioni per giorni senza luce e servizi: un clima da tregenda. La paralisi dei trasporti (strade e ferrovia), il non poter usare l’automobile o non recarsi a fare la spesa, semplici quisquiglie al raffronto. Che tuttavia hanno “ibernato” molte citta’ e paesini di pianura, con un’inusitata quantita’ di neve. In pianura e sul mare, in Abruzzo, Romagna, Marche e Roma – splendida da imbiancata – eppur goffa ed intabarrata.
Con le temperature rigide deve sollevarsi la soglia delle attenzioni, verso se stessi e soprattutto verso bambini ed anziani. Proteggere pelle del viso e delle mani, che risultano piu’ esposti, mangiare cibi caldi, portare con se’ bevande calde qualora ci si debba spostare, evitare di uscire la mattina presto o la sera (specie se si soffre di malattie cardiovascolari o respiratorie), indossare sciarpa, guanti e cappello.
Le donne del jet set, ad esempio, ad una bella sciarpa non rinunciano mai. Ed anzi, il loro modo d’indossarle fa tendenza. Basta andare a caccia sul web di foto di Pippa Middleton, Kate Moss, Kim Kardashian o le nostre Ambra Angioni, Elisabetta Canalis. Ad otto, a cappa a doppio giro, poco importa, basta che la sciarpa non risulti rigida o impostata: le celebrita’ la indossano come fosse buttata li’ per caso.
Un caso sarebbe meglio resti, invece, il caos creato dal freddo polare. Che l’esperienza serva ad attrezzarsi nei prossimi inverni per l’emergenza neve e ghiaccio, anche in zone geografiche al di sopra di ogni sospetto. E che i metereologi non “s’inventino” altri anticicloni sconosciuti…

Francesco Rella @FalloSapere


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