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Generazioni fallite (passate e future)

Creato il 14 maggio 2011 da Elenatorresani
Generazioni fallite (passate e future)

Gregor Gaida, Lateral (2007)

Giusto ieri stavo sfogliando Arte di maggio e mi sono imbattuta in Lateral, la scultura di Gregor Gaida che rappresenta un uomo che scompare: un’opera dalla grande potenza narrativa.
Ci ho rivisto la mia generazione, quella dei ‘60/’70: una delle generazioni fallite che hanno contribuito a creare il mondo brutto nel quale ci troviamo a vivere.
Quella dei nostri genitori è stata la generazione dei muli: grandi lavoratori, buoni risparmiatori, sono stati gli ultimi a riuscire nell’eroica impresa dell’accantonamento del gruzzolo. Peccato si siano lasciati fare di tutto: cementificazioni, industrie, inquinamento, distruzione ambientale, sviluppo urbano irrazionale. Senza alcuna ambizione di potersi contrapporre alla piovra statale, hanno accettato le assunzioni di favore, le raccomandazioni, le politiche sindacali scellerate, la tutela dei fannulloni.
Poi siamo arrivati noi, quelli che si sono lasciati trasformare da cittadini in consumatori, perdendo ogni coscienza politica e civile. Pensavamo di essere furbi e belli, coi nostri abiti firmati, col nostro edonismo stolto: abbiamo importato i rave, abbiamo scoperto le droghe sintetiche, ci sentivamo molto glam col nostro shopping d’avanguardia e le nostre iper-socializzazioni. Involucri vuoti, ecco cosa siamo oggi, all’alba dei 40 anni.
Nella Piccola città di C., nella provincia col più alto tasso di tumori d’Italia, di fronte al pericolo dell’insediamento di un nuovo inceneritore, gli unici che ho sentito lamentarsi per la tenace campagna di contrasto sono miei coetanei con dei figli piccoli: genitori a perdere.
“Che palle con questa storia dell’inceneritore!” tuonano, dall’alto della loro vituccia. Sembra inutile sperare che ci siano consapevolezze in grado di maturare al di là dell’alimentazione, la defecazione, il sonno, l’iPhone, le vacanze d’agosto.

Generazioni fallite (passate e future)

Gregor Gaida

Un mio amico scrive su Facebook: “E’ stata tolta per decreto la possibilità di lavorare a 150.000 persone nel campo delle energie rinnovabili. Ieri è stata organizzata la “grande” manifestazione di protesta. I numeri sono questi: 150.000 lavoratori coinvolti (come la Fiat) divisi in migliaia di aziende: 30.000 iscritti al gruppo Facebook; e in piazza?? Eravamo 300 anime!!! “.
Non dico i diritti civili, non dico la legalità e la giustizia, la salute pubblica, la dignità di cittadini o la rovina delle istituzioni, ma se nemmeno il lavoro mancato ci fa alzare la testa, cosa sarà in grado di farlo? Temo niente.
Ignavi fino al midollo. E la cosa ancora più grave: genitori.
Quando arriverà la generazione che sarà in grado di riscattarci? Non abbiamo minimamente intaccato la gerontocrazia, non siamo nemmeno stati capaci di lottare per i diritti delle mamme, e delle donne, diventando una delle vergogne d’occidente.
Se non troviamo qualcosa di buono da insegnare ai nostri figli, se non abbiamo nemmeno modo di dar loro un esempio che valga la pena di essere ricordato e seguito, temo non faremo in tempo a vederla, una generazione di cui andare orgogliosi.
Sta a noi, e nemmeno ce ne rendiamo conto.
Potremmo ancora riscattare il nostro fallimento, ma non siamo nemmeno capaci di riconoscerlo come tale.


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