Facciamo un esempio: io sono una persona molto popolare. La mia popolarità è alimentata anche dal fatto che mi piace che si parli (o bene o male) di me, dei miei fatti e misfatti.
Io, persona popolare, incaglio in uno scandalo: ho due alternative. La prima è dispiegare tutte le mie forze (e il mio denaro, se sono un milionario) per far passare la bufera, distogliendo l’attenzione in qualsiasi modo, lecito o meno, e nascondendomi dalla scena pubblica temporaneamente. La seconda è buttare benzina sul fuoco. Mi spiego: c’è per esempio l’ennesima persona popolare, presidente di uno stato che si elogia del titolo di repubblica delle banane, che viene accusato di far prostituire delle minorenni e non, di organizzare feste lussuriose e chissà che altro nella sua super lussuosa dimora. Questo scandalo punta l’attenzione mediatica sul suddetto e non si fa altro che parlare di lui ovunque e continuamente e delle sue vicende, nutrendo inoltre a più non posso l’ego del suddetto presidente. Nel bel mezzo della polemica mediatica, costui delega i suoi fidati uomini per una difesa a tutto campo, e lui si limita a fare delle piccole apparizioni (ma continue) partecipando a trasmissioni televisive anche e soprattutto attraverso il mezzo telefonico (mossa astuta che evita letteralmente l’azione del “metterci la faccia”). Non appena qualche buon cronista inizia a mettere in piazza certi fatti ed eventi fino ad allora poco frequentati dai media, il buon presidente interviene telefonicamente: in meno di un minuto si prodiga in una carrellata di insulti e difese, concludendo la cordiale rassegna con una parolina magica che, in un primo momento, manda in tilt gli ascoltatori che, appena ripresi, si precipitano a consultare un qualsiasi vocabolario e leggere “POSTRIBOLO, casa di prostituzione; bordello, casino”. D’improvviso tutti i ragionamenti e le argomentazioni che da un paio d’ore il presentatore aveva proposto e su cui stava facendo riflettere pubblico e telespettatori svaniscono nel nulla perché “Toh! Senti chi parla di bordello!” ed evidentemente fa più notizia l’uso di una parola desueta, che d’improvviso s’è meritata tutte le prime pagine dei giornali.
Costui sarà un farabutto, colpevole, immorale, qualsiasi cosa pensiate…ma è senz’altro un genio. E trova sempre il modo di fregarci.