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Georgia. Margvelashvili commemora i caduti della guerra in Ossezia del Sud

Creato il 08 agosto 2014 da Giacomo Dolzani @giacomodolzani

Margvelashvili_Giorgi_discorsodi Giacomo Dolzani

Nell’anniversario dell’attacco georgiano all’Ossezia del Sud che, sei anni fa, scatenò una guerra con la Russia nella quale persero la vita oltre 3000 soldati dell’esercito di Tbilisi, il presidente Giorgi Margvelashvili, alla guida della repubblica ex sovietica dal novembre dello scorso anno, ha fatto visita al cimitero di Muhatgverdi, dove sono sepolti tutti i militari caduti, per rendere omaggio alle vittime del conflitto.
Nel suo discorso, tenuto in occasione della cerimonia, ha ricordato quanto l’8 agosto sia una data triste per tutto il paese, promettendo che, fino a quando sarà lui alla guida della Georgia, non permetterà che si scateni una nuova guerra e che non saranno ripetuti gli stessi errori del 2008, accusando poi la Russia di aver “deliberatamente attaccato ed occupato il 20% del territorio georgiano”.
A pochi mesi di distanza dalla secessione della Georgia dall’Unione Sovietica infatti, Abkhazia ed Ossezia del Sud hanno dichiarato il loro status di repubbliche indipendenti da Tbilisi e, benché ad oggi non siano considerate come tali da nessuno tranne che da loro stesse e da una manciata di altri stati a loro volta non riconosciuti, godono comunque dell’appoggio del Cremlino.
Nella notte tra il 7 e l’8 agosto 2008, con un’azione su vasta scala ideata dall’allora presidente Mikheil Saakashvili, filo-occiedntale ed anti-russo, l’esercito georgiano cercò di riprendere il controllo dell’Ossezia del Sud, fatto che però scateno l’immediata reazione di Mosca, che invase la Georgia fino ad arrivare alle porte della capitale, ritirandosi dopo giorni di pressioni della comunità internazionale ma occupando militarmente e riconoscendo come nazioni indipendenti le due repubbliche secessioniste, lasciandosi dietro quella che per il popolo georgiano è ancora oggi una ferita aperta.

da Notizie Geopolitiche



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