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Il brusco calo dell'indice Zew di giugno è l'ultimo di una serie di segnali che vanno nella direzione di un maggiore intervento da parte della Bce per ammorbidire il peso del rallentamento economico in atto nell'Eurozona. L'indice Zew è infatti crollato a giugno di 27,7 punti rispetto a maggio, attestandosi a -16,9 punti...
Si tratta del più ampio calo dal 1998, maggiore perfino di quelli seguiti al post-Lehman, che ha portato il presidente dello Zew, Wolfgang Franz, ad affermare che "le aspettative degli esperti di mercato sono un forte allarme contro una valutazione troppo ottimistica delle prospettive economiche della Germania per il resto del 2012".
La resistenza dell'economia tedesca alla crisi del debito aveva permesso all'Eurozona di scampare una recessione tecnica nel primo trimestre nel 2012, tanto che i timori per un rapido rallentamento della Germania fanno pensare che la Bce possa nuovamente agire.
"Ci sono chiari segnali che la crisi del debito dell'area euro sta avendo un impatto negativo sul sentiment delle imprese tedesche", osservano gli economisti di Morgan Stanley, aspettandosi un taglio dei tassi d'interesse al meeting di luglio e ricordando che un peggioramento della situazione potrebbe portare a nuove misure non-standard.
Una riduzione del costo del denaro è peraltro attesa da un numero più elevato rispetto a maggio degli esperti interpellati dallo Zew, anche se la maggioranza continua ad aspettarsi tassi fermi per i prossimi sei mesi. Quanto al dato in generale, per l'economista di Bnp Paribas Evelyn Herrmann l'indice "riflette le incertezze sul settore bancario spagnolo, così come le preoccupazioni verso le elezioni in Grecia".
Quello di giugno è stato infatti un mese particolarmente delicato per i mercati, che hanno digerito, e bocciato, il piano di aiuti fino a 100 miliardi di euro delineato per la Spagna, facendo salire i rendimenti sui titoli di Stato decennali di Madrid ben oltre il 7%, a livelli di fatto insostenibili.
Inoltre, gli operatori hanno vissuto il rischio di un'uscita disordinata della Grecia dall'Eurozona, nel caso in cui le elezioni dello scorso week-end avessero consegnato la vittoria a Syriza. Dopo i segnali negativi lanciati dallo Zew, l'attenzione si sposta ora sugli indici Pmi di giugno.
Se i prossimi Pmi "dovessero confermare le letture preoccupanti di maggio, allora questo darebbe un segnale di quanto la situazione si stia aggravando", sostiene l'economista di Intesa Sanpaolo Anna Grimaldi, aggiungendo che questo "darebbe spazio alla Bce per agire nel meeting di inizio luglio". source
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