Questo vale sia che si prenda alla lettera e si consideri in vigore l'ordine dato da Dio di uccidere gli omosessuali (maschi) in Levitico 20:30:
Se uno ha rapporti con un uomo come con una donna, tutti e due hanno commesso un abominio; dovranno essere messi a morte; il loro sangue ricadrà su di loro.sia che quelle norme siano usate da sostegno per affermare che (Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede, Dich. Persona humana, 8, citato nel Catechismo della Chiesa cattolica, 2357):
gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati.
Talvolta, però, alcuni cristiani si rendono conto, forse inconsciamente, dell'enormità delle loro posizioni, e riescono a trovare nei vangeli le pezze d'appoggio per una visione più umana e umanitaria degli omosessuali. Onore a loro, in questo caso all'americana Jesus Metropolitan Community Church, che ha messo su anche un sito, Would Jesus Discriminate?, «Gesù discriminerebbe?».
Queste sono le argomentazioni presentate da questi cristiani anti-discriminazione in favore degli omosessuali.
Gesù aiutò una coppia omosessuale
Il primo brano è un miracolo di Gesù, narrato nel Vangelo secondo Matteo, capitolo 8:
5 Entrato in Cafarnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava: 6 «Signore, il mio servo giace in casa paralizzato e soffre terribilmente». 7 Gesù gli rispose: «Io verrò e lo curerò». 8 Ma il centurione riprese: «Signore, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto, di' soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. 9 Perché anch'io, che sono un subalterno, ho soldati sotto di me e dico a uno: Va', ed egli va; e a un altro: Vieni, ed egli viene; e al mio servo: Fa' questo, ed egli lo fa».Da dove viene l'interpretazione pro-omosessuali? Secondo il sito, la parola greca con la quale il centurione indica l'ammalato, pais, può significare «figlio», «servo» o «amante (maschio) del padrone» (le fonti fornite sono: K.J. Dover, Greek Homosexuality, Harvard University Press, Cambridge, 1978, p. 16; Bernard Sergent, Homosexuality in Greek Myth, Beacon Press, Boston, 1986, p. 10). Il centurione, in altre parole, avrebbe acquistato uno schiavo per farsene un'amante.
10 All'udire ciò, Gesù ne fu ammirato e disse a quelli che lo seguivano: «In verità vi dico, presso nessuno in Israele ho trovato una fede così grande. 11 Ora vi dico che molti verranno dall'oriente e dall'occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, 12 mentre i figli del regno saranno cacciati fuori nelle tenebre, ove sarà pianto e stridore di denti». 13 E Gesù disse al centurione: «Va', e sia fatto secondo la tua fede». In quell'istante il servo guarì.
Secondo gli autori, Gesù avrebbe quindi aiutato una coppia omosessuale, senza criticarne la vita insieme, lodando la fede del centurione.
Gesù disse che alcune persone nascono omosessuali
Il secondo brano citato per dimostrare che Gesù non aveva nulla contro gli omosessuali proviene sempre dal Vangelo secondo Matteo, capitolo 19. Gesù ha appena proibito il divorzio tra uomo e donna; i discepoli non sembrano contenti del nuovo comandamento:
10 Gli dissero i discepoli: «Se questa è la condizione dell'uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi». 11 Egli rispose loro: «Non tutti possono capirlo, ma solo coloro ai quali è stato concesso. 12 Vi sono infatti eunuchi che sono nati così dal ventre della madre; ve ne sono alcuni che sono stati resi eunuchi dagli uomini, e vi sono altri che si sono fatti eunuchi per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca».
Gesù presenta tre ragioni, per le quali un uomo dovrebbe non sposarsi:
- essersi fatto «eunuco per il regno dei cieli», verosimilmente interpretabile alla rinuncia del matrimonio per andare in paradiso (anche se il Padre della Chiesa Origene lo interpretò come un invito ad auto-evirarsi, invito che accettò);
- essere stato reso «eunuco dagli uomini», verosimilmente un riferimento all'antica pratica della castrazione dei giovinetti;
- essere «nato eunuco dal ventre della madre».
E molti altri riferimenti...
Altri riferimenti positivi agli omosessuali sarebbero inclusi nell'Antico e nel Nuovo Testamento: un omosessuale fu accolto dagli apostoli nella Chiesa delle origini (Atti degli apostoli, 8:26-40) e una delle figure femminili di maggior spicco, Rut, amava Naomi come Adamo amava Eva (Rut 1:14).
Brani che normalmente sarebbero interpretabili come diretti contro gli omosessuali, sono re-interpretati in modo tale da non essere così negativi: è il caso della negazione del Regno dei Cieli agli uomini effeminati (1Corinzi 6:9-10), dell'episodio di Sodoma e Gomorra (Genesi 19), del comandamento di non giacere con uomo come si fa con donna (Levitico 18:22 e 20:13) e altri.
Ciò che questa Chiesa sta facendo è degno di lode: cerca di convincere i cristiani che gli omosessuali non sono né persone dannate né «intrinsecamente disordinate». Non posso non pensare a quanta sofferenza potrebbe essere risparmiata agli omosessuali se questo punto di vista fosse adottato da tutti i cristiani; e mi riferisco sia alla sofferenza inflitta agli omosessuali dai cristiani, sia a quella auto-inflitta dai cristiani omosessuali a sé stessi.
Quello che non posso non notare, però, è come questo avvenga: attraverso un'interpretazione ad hoc dei testi usati da tutti i cristiani, inclusi quelli che ci leggono una condanna dell'omosessualità. Gli stessi, identici,testi «sacri» vengono quotidianamente letti da miliardi di cristiani, che ci trovano ognuno conferma di ciò che già credono: dalla condanna alla dannazione eterna degli omosessuali, nel caso dei conservatori, al loro essere «disordinati», nel caso dei cattolici, fino alla loro accoglienza, come avviene nel caso dei cristiani liberali.
Che ciascun credente trovi nella Bibbia conferma di ciò in cui già crede, oltre ad essere evidente da casi come questo, è stato provato scientificamente: si veda l'articolo «Ciò che tu vuoi, Dio lo vuole». Che questo sia un problema, credo sia evidente: non possiamo aspettarci che la presunta «bontà» del Dio della Bibbia renda i credenti più buoni, perché ogni credente trova conferma delle proprie idee in quel libro.
L'unica speranza che abbiamo è che tutte le persone comprendano che la religione non è una fonte affidabile di moralità, e che ogni persona deve sforzarsi di operare il bene senza fare affidamento su entità ultraterrene.