L’ala della Virtus Roma, finalista del campionato appena concluso, firmerà un biennale con i Detroit Pistons con cui giocherà nella prossima stagione
Luigi Datome, ala italiana classe 1987, nato a Montebelluna ma cresciuto nella terra dei genitori, la sua amata Sardegna, è da oggi un giocatore della NBA. Gigi come viene affettuosamente chiamato, sta per firmare un biennale con i Detroit Pistons del valore di 3,5 milioni di dollari.
Il giocatore sardo raggiunge gli altri italiani d’America: Andrea Bargnani, Marco Belinelli e Danilo Gallinari.
Gigi Datome, ala della nazionale italiana e capitano della Virtus Roma finalista scudetto contro la Montepaschi Siena, ha deciso così il grande salto. Era nell’aria dopo metà campionato, quando sono iniziati ad arrivare al PalaTiziano gli osservatori prima di Milwaukee e poi di Boston, attirati dalle prestazioni del giocatore..
La stagione di Gigi è stata eccezionale nei numeri ma non solo. Nel suo quinto anno a Roma, e con i galloni di capitano affidatigli dall’eterno Alberto Tonolli, è stato un vero leader per la squadra, sia dal punto di vista tecnico che da quello emotivo, dentro e fuori lo spogliatoio. I numeri parlano per lui, ma svilire il peso di Gigi Datome con delle semplici statistiche è riduttivo. Comunque vanno ricordate: Datome è stato nominato MVP dell’ultima stagione regolare, con una media di 16.4 punti a partita, il 51% di realizzazione da 2 punti, il 39.4% dalla linea dei 3 punti e il 92,9% dalla lunetta.
Datome è stato per la Virtus Roma e per i suoi tifosi molto di più. Nel luglio 2012, quando la squadra ha rischiato di non iscriversi al campionato per motivi economici, è stato l’unico, dei top player, a decidere di restare ed a ridursi l’ingaggio.
Da quella scelta e dal nuovo corso Virtus, è nata una squadra che ha stupito per tutto il campionato. Una squadra di cui Datome era la punta di diamante .Gigi è stato protagonista assoluto per tutta la Regular Seasons, ha contribuito a stendere Reggio Emilia in un durissimo quarto di finale, ha lottato stoicamente pur con una caviglia fuori posto e con una marcatura feroce di Jeff Brooks nelle semifinali con Cantù. Forse è arrivato, come tutta la squadra, con la spia della riserva accesa alla finale. Ma tutto quello che ha fatto la Virtus Roma nella stagione, insieme al suo capitano, è stato un bene per il basket. La Virtus ha disputato una stagione gagliarda, andando spesso a vincere fuori casa, con grande difesa, energia ed atletismo. Ha dimostrato che si può fare basket di ottimo livello pur con un budget ridotto, usando il cervello e scegliendo gli uomini giusti disposti al sacrificio e allo spirito di squadra. Roma è stata ammirata nel suo modo di stare in campo e, il suo spirito era ben rappresentato dal capitano Gigi Datome
Il basket italiano e la Virtus perdono un ottimo atleta ed un grande uomo. Il vuoto che lascia a Roma è importante, ma Datome è un professionista ed è giusto che capitalizzi il suo talento nel momento migliore della sua carriera.
E’ un privilegio averlo potuto vedere giocare, allenarsi e averlo sentito parlare nelle sue conferenze stampa, mai scontate e banali.
Un grande in bocca al lupo capitano. I palati fini del Nord America sapranno apprezzare le tue qualità.