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Giorgio Napolitano e i fumi dell'oppio

Creato il 16 luglio 2012 da Dragor

  Napolitano pape

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   L’oppio dei popoli fa uno strano effetto. Il buon Karl Marx non sospettava certamente che avrebbe addormentato anche l’intelligenza dei marxisti. Eppure questo è l’effetto che ha fatto a Giorgio Napolitano, che in quanto comunista dovrebbe essere marxista. Anzi, marxista-leninista, ma sembra che Giorgio non abbia mai sentito nominare l’inventore del comunismo. Vladimir  strozzava i gattini per imparare a essere cattivo e trattava i preti più o meno allo stesso modo, mentre Giorgio non soltanto non strozza i gatti (per fortuna), ma con i preti ci fa l’amore. Sentite come si è espresso a proposito del papa.

 Il presidente ha "confessato" che "una delle componenti più belle che hanno caratterizzato la mia esperienza è stato proprio il rapporto con Benedetto XVI." E ha ricordato di avere passeggiato e parlato con lui "come persone che hanno un rapporto di schietta amicizia, con tutta la deferenza che io ho per lui e per la sua altissimo ministero, per la sua altissima missione." Finalmente il buon Giorgio ha affermato che «non dimenticherà mai" il messaggio inviato da Ratzinger in occasione delle celebrazioni per il centocinquantesimo anniversario dell'unità d'Italia: "lo porto e lo portero' sempre con me come retaggio del mio mandato presidenziale."

   Ah, questi subdoli fumi dell’oppio! Fanno sí che un comunista DOC oltre a tutto presidente dell’Italia s’innamori di un prete che per giunta protegge i pedofili, i ladri e gli assassini. Che dia il cattivo esempio ai suoi concittadini. Che insulti i padri della patria. Che non provi un filo di vergogna. Poveri Marx e Lenin, si rivoltano nella tomba!

Dragor


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