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Giornata mondiale del rifugiato

Creato il 21 giugno 2011 da Andrea21948

Sono 43,7 milioni le persone costrette alla fuga in tutto il mondo. Non sono state mai così tante negli ultimi 15 anni. È quanto denuncia  l’Alto Commissariato dell’Onu per i rifugiati (Unhcr) nel rapporto annuale del 2010, presentato oggi in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, istituita dall’Organizzazione delle Nazioni Unite nel 2011. Quest'anno l'Unhcr coglie l'occasione per ricordare il 60esimo anniversario della Convenzione di Ginevra del 1951, relativa allo Status dei rifugiati, il primo accordo internazionale che impegna gli stati firmatari a concedere protezione a chi fugge dalle persecuzioni per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per opinioni politiche.

Ben i quattro quinti dei rifugiati del mondo, pari all'80% del totale, sono accolti dai Paesi in via di sviluppo e la gran parte, pari a circa 4 milioni, è ospitata da Pakistan, Iran e Siria. Il Pakistan, ad esempio, risente dell'impatto economico maggiore con 710 rifugiati per ogni dollaro pro capite. In termini di paragone, la Germania, il Paese industrializzato con la più alta popolazione di rifugiati (594 mila) accoglie 17 persone costrette alla fuga dalle loro patrie per ogni dollaro pro capite del Prodotto interno lordo.

Dei 43,7 milioni di persone che fuggono dal loro Paese, 15,4 milioni sono rifugiati, 27,5 milioni sono sfollati interni a causa di conflitti e circa 850 mila sono i richiedenti asilo. “È particolarmente angosciante - secondo l’Unhcr - il dato delle 15.500 domande di asilo presentato da minori non accompagnati o separati, gran parte dei quali somali o afgani. E il rapporto non prende in esame gli spostamenti forzati di popolazione nei primi 6 mesi del 2011, come quelli in Libia, Costa d'Avorio e Siria”.

E proprio nella giornata in cui si cercano di analizzare cause ed effetti dell’immigrazione, che rischia molto spesso di trasformarsi in tragedia, arriva l’ammonimento dell'Alto commissario dell'Onu per i rifugiati, Antonio Guterres, rispetto alle soluzioni avanzate ieri dalla Lega. «Siamo assolutamente contrari a qualsiasi forma di respingimento – ha detto oggi Guterres -. Il modo migliore per risolvere la situazione non è respingere barche ma garantire accesso a territori. Chi ha diritto all'asilo politico deve essere accolto mentre gli altri possono essere rimandati indietro nel rispetto del diritto internazionale».

Sono 43,7 milioni le persone costrette alla fuga in tutto il mondo. Non sono state mai così tante negli ultimi 15 anni. È quanto denuncia  l’Alto Commissariato dell’Onu per i rifugiati (Unhcr) nel rapporto annuale del 2010, presentato oggi in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, istituita dall’Organizzazione delle Nazioni Unite nel 2011. Quest'anno l'Unhcr coglie l'occasione per ricordare il 60esimo anniversario della Convenzione di Ginevra del 1951, relativa allo Status dei rifugiati, il primo accordo internazionale che impegna gli stati firmatari a concedere protezione a chi fugge dalle persecuzioni per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per opinioni politiche.

Ben i quattro quinti dei rifugiati del mondo, pari all'80% del totale, sono accolti dai Paesi in via di sviluppo e la gran parte, pari a circa 4 milioni, è ospitata da Pakistan, Iran e Siria. Il Pakistan, ad esempio, risente dell'impatto economico maggiore con 710 rifugiati per ogni dollaro pro capite. In termini di paragone, la Germania, il Paese industrializzato con la più alta popolazione di rifugiati (594 mila) accoglie 17 persone costrette alla fuga dalle loro patrie per ogni dollaro pro capite del Prodotto interno lordo.

Dei 43,7 milioni di persone che fuggono dal loro Paese, 15,4 milioni sono rifugiati, 27,5 milioni sono sfollati interni a causa di conflitti e circa 850 mila sono i richiedenti asilo. “È particolarmente angosciante - secondo l’Unhcr - il dato delle 15.500 domande di asilo presentato da minori non accompagnati o separati, gran parte dei quali somali o afgani. E il rapporto non prende in esame gli spostamenti forzati di popolazione nei primi 6 mesi del 2011, come quelli in Libia, Costa d'Avorio e Siria”.

E proprio nella giornata in cui si cercano di analizzare cause ed effetti dell’immigrazione, che rischia molto spesso di trasformarsi in tragedia, arriva l’ammonimento dell'Alto commissario dell'Onu per i rifugiati, Antonio Guterres, rispetto alle soluzioni avanzate ieri dalla Lega. «Siamo assolutamente contrari a qualsiasi forma di respingimento – ha detto oggi Guterres -. Il modo migliore per risolvere la situazione non è respingere barche ma garantire accesso a territori. Chi ha diritto all'asilo politico deve essere accolto mentre gli altri possono essere rimandati indietro nel rispetto del diritto internazionale».


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