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Oggi un’adolescente di 14/15 anni finisce in coma etilico dopo una serata con gli amici. Questo può essere considerato un fatto "normale"?
Una recente indagine dell’Istat nel 2011, ha evidenziato il crescente uso di alcol tra i ragazzi under 15. Volendo analizzare alcuni degli eventi che testimoniano l’elevata estensione del fenomeno in Italia tra i più giovani, in particolare, riflettiamo su due dati che sono estremamente importanti ed allarmanti, ripresi dal sito www.lagone.it del 06/04/2011, dove l’abuso di alcol è sempre più diffuso, e coinvolge oltre il 16,5% dei ragazzi nella fascia di età fra i 18-24 anni; mentre, sempre secondo quanto riportato nell’articolo, i giovani iniziano a bere sempre più precocemente, con il 13,6% degli adolescenti fra gli 11-15 anni che beve abitualmente alcolici.
Spesso accade che i genitori sono gli ultimi ad accorgersi che i figli adolescenti fanno abuso di alcolici quando sono fuori casa, e spesso ciò avviene in modo causale, e avvolte drammatico come nel caso di una telefonata che li informa sulla presenza dei figli in ospedale a causa di un incidente stradale o in seguito ad un coma etilico.
Una triste esperienza che non sempre si risolve in maniera positiva, e che porta i genitori alla triste consapevolezza che il loro figlio (o figlia), che sino ad allora non aveva mai manifestato, ai loro occhi, spesso disattenti, nessun tipo di disagio, probabilmente nasconde un aspetto della propria vita di cui essi erano allo scuro.
Nei casi più positivi questi episodi diventano una opportunità, sia per il giovane che per i suoi genitori, per tirare fuori il peso che si ha sul cuore, e per dare la giusta attenzione a un malessere che in maniera subdola si fa strada nella vita dei propri figli.
Nei casi più complessi, invece, questa scoperta diventa l’inizio di un difficile percorso dove il conflitto generazionale, il sentimento di ribellione adolescenziale, e il malessere familiare si vanno a scontrare con un problemi più complessi, dove l’assunzione di alcol, spesso, assume per chi ne fa uso la funzione di "cura" per un malessere più profondo.
Possiamo sicuramente essere tutti d’accordo che i genitori non possono evitare che i propri figli facciano le loro esperienze. I giovani hanno voglia di provare, corrono dei rischi, e si muovono generalmente con il pensiero del gruppo ("se lo fanno gli amici, lo faccio anche io"). Tuttavia, c’è da dire che la qualità dei rapporti e lo stile genitoriale influenzano fortemente i giovani riguardo l’uso di sostanze come l’alcol.
Se studi di pedagogisti, ed esperimenti, dimostrano (come hanno dimostrato) che i giovani con genitori autorevoli sono meno propensi all’abuso di alcol, e hanno meno amici abituati a bere molto, rispetto a chi ha genitori autoritari o indulgenti; non significa che la responsabilità sia tutta della famiglia, e dei genitori; ma vuol dire che il rapporto e le relazioni che si instaurano tra genitori e figli influenzano fortemente le scelte di quest’ultimi.
Proprio per questa ragione, è importante far riflettere i genitori riguardo l’importanza di porsi con i figli, con regole chiare, che si facciano rispettare, ponendosi in modo da favorire uno sviluppo sano ed equilibrato per i figli in età adolescenziale.
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