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Giovani manager crescono: Roberto Martinez

Creato il 02 marzo 2014 da Simo785

A cura di Piksi4.

Tante sono le componenti fortunate nell’ottima stagione condotta fin qui dall’Everton.

La ‘seconda’ squadra di Liverpool, dopo anni di oblio e di scarse soddisfazioni (lo scudetto britannico manca in bacheca dal 1987), ha finalmente ritrovato una sua dimensione all’interno di un campionato molto competitivo come la Premier League.

Merito di una società solida e senza grandi fronzoli (l’Everton è il club che vanta il maggior numero di partecipazioni alle 115 edizioni complessive finora disputate del massimo campionato inglese, e si fregia anche del primato di essere l’unico a non esser mai stato retrocesso oltre il secondo livello della Lega stessa).

Merito di un settore giovanile tra I migliori in Inghilterra (tra i prospetti rivelatisi al Goodison Park ricordiamo un certo Rooney).

Merito di una formazione, quest’anno, tecnicamente validissima, che a fianco di personaggi esperti come Pienaar, Jagielka e Barry, schiera giovani dal futuro assicurato come Mirallas, Deloufeu, Lukaku, Barkley e l’ultimo acquisto invernale Traorè.

Merito, però, soprattutto di chi la squadra la guida sapientemente dalla panchina, il vero top player, coach Roberto Martinez.

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Se a Liverpool i sostenitori dei Toffees possono tornare a camminare a testa alta, lo si deve all’ottima prima parte di stagione per questo spagnolo 40enne, dal passato oscuro come calciatore ma già in grado di affermarsi prepotentemente come trainer.

E’ dello scorso anno l’incredibile successo (il primo nella storia dei Latics) in Coppa d’Inghilterra alla guida del già retrocesso Wigan , superando in finale il ben più quotato Manchester City.

Martinez è subito apparso come l’allenatore perfetto per completare il lavoro del predecessore Moyes, e non solo perchè qualche tempo prima aveva rifiutato la panchina dei cugini del Liverpool.

Lo spagnolo sa trarre il meglio dalle proprie squadre, predilige il bel gioco, arioso e fantasioso (anche per questo sembra entrato nella sfera d’interesse del Barcellona).

E’ tra i tecnici migliori nella cura e crescita dei giovani, l’ha fatto molto bene negli anni trascorsi alla guida dello Swansea e dello stesso Wigan portando in prima squadra molti giocatori del vivaio.

Tra le sue caratteristiche peculiari, l’aggiornamento continuo su tutto ciò che riguarda il mondo calcistico.

Vive il calcio 24 ore su 24, e per questo adora il modello inglese,” in cui l’allenatore è un manager che si occupa di tutto, dalla prima squadra all’accademia, fino al mercato. Alle 8 entro allo stadio e mi riunisco con lo staff. Prepariamo il lavoro del giorno, analizziamo i dati dell’allenamento precedente e alle 11.30 siamo in campo con la squadra. Nel pomeriggio  torno in ufficio per inserire i dati al computer, aggiornare le tabelle dei giocatori, occuparmi dell’accademia e vedere i video. Esco dallo stadio alle 7 di sera e rientro a casa, dove spesso mi capita di seguire le partite alla tv.  Il calcio per me è matematica. I numeri, le tattiche e le formule sono matematica pura”.

I suoi punti di riferimento del passato sono il Milan di Sacchi e il Barcellona di Guardiola. Oggi i modelli sono la Germania e la Juve di Conte. “Mi piace la flessibilità. In passato abbiamo praticato spesso il 3-4-3, poi siamo passati al 4-3-3, ma in realtà cambiamo spesso modulo in corsa. Non possiamo spendere grosse cifre sul mercato e quindi servono calciatori con caratteristiche ben definite: ottima tecnica e duttilità tattica”.

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Martinez sa circondarsi di persone fidate, competenti e dai trascorsi significativi, basti ricordare la recente cooptazione nello staff di prima squadra di Duncan Ferguson, uno che dalle parti di Goodison Park non hanno mai dimenticato.

L’Everton naviga attualmente in 5a posizione, subito sotto le pretendenti al titolo, in grado di giocarsi fino in fondo le proprie carte per l’accesso all’Europa League.

Sarebbe un ritorno in grande stile in campo internazionale per la compagine dei blues, capace nel lontano 1985 d’imporsi al Rapid Vienna nella finale di Coppa delle Coppe.

Il presidente Kenwright non nasconde di voler aprire un ciclo con lo spagnolo, convinto di essersi affidato ad un tecnico in grado di trasformare la sua squadra in una delle migliori del Regno Unito.

La strada percorsa è ancora breve, ma se il buongiorno si vede dal mattino…


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