È ufficiale: Sebastian Giovinco è un giocatore del Toronto FC. Il calcio americano ha intenzione di fare sul serio e lo comunica al mondo europeo trasformando un’eterna promessa della nostra nazionale nel giocatore italiano più pagato. Attraverso gli 8,6 milioni annui, Giovinco vede quadruplicarsi il suo precedente stipendio (2,2 milioni), superando di gran lunga il giallorosso Daniele De Rossi (6,5) e l’ex Milan Mario Balotelli (6), aggiudicandosi così il gradino più alto del podio di questa particolare classifica.
Il discorso cambia a livello europeo, dove gli “avversarsi” sono irraggiungibili, in particolare il super trio al comando: Lionel Messi (20), Cristiano Ronaldo (18) e Zlatan Ibrahimovic (15).
Non sono solo le cifre a farci stupire, ma anche l’incredibile accoglienza che sta ricevendo da parte dei fan. Senza neanche aver ancora messo piede in oltreoceano, Giovinco sta avendo un trattamento degno di una vera e propria star hollywoodiana. Dai tweet ai post su Facebook, da Instagram ai video di presentazione postati direttamente sulla pagina ufficiale del Toronto FC, Giovinco è celebrato su ogni genere di social. Particolare degno di nota: la Formica Atomica arriverà solo a giugno (nel migliore dei casi a marzo, mese di inizio della MLS), chissà che cosa si inventeranno quando sarà materialmente lì.
Un calore ormai estraneo al nostro calcio, dove non ci si emoziona più nemmeno per l’arrivo di un Tévez o un Higuaín della situazione (neanche fossimo troppo abituati ad avere grandi nomi negli ultimi anni in Serie A). Forse l’apatia dei tifosi italiani potrebbe essere stato uno dei tanti fattori che hanno impedito alla Formica Atomica di fare innamorare il pubblico anche con una maglia importante come quella bianconera. Questo fatto dovrebbe farci pensare.
Se durante i Mondiali in Brasile non fosse stato abbastanza chiaro, con questo ultimo acquisto il messaggio diventa chiarissimo: il campionato americano vuole alzare la voce e vuole farlo il prima possibile. L’arrivo di Giovinco nella Major League Soccer potrebbe essere l’inizio di un nuovo percorso. Se prima la MLS era vista soltanto come una Terra Promessa per i grandi calciatori, i quali volevano terminare la loro carriera in un campionato tranquillo (vedi Beckham, Henry ecc.), ora vogliono puntare alla competitività, e l’acquisto del classe ’87 ne è la prova.
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