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Giudici processo Mediaset “Aggravante Berlusconi politico”

Creato il 29 ottobre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online
Per i giudici della corte d'appello, nel processo sui diritti tv Mediaset un'aggravante sarebbe stata la presenza di Berlusconi come uomo politico.

Photo credit: European People’s Party / Flickr / CC BY 2.0.

Si precisano le motivazioni della sentenza con cui per Silvio Berlusconi è stata chiesta l’interdizione dai pubblici uffici per due anni, nell’ambito del processo Mediaset. Per i giudici della Terza Corte D’Appello di Milano, Berlusconi “è stato ritenuto ideatore, organizzatore del sistema e fruitore dei vantaggi relativi”. ”Il ruolo pubblicamente assunto dall’imputato, soprattutto come uomo politico, aggrava la valutazione della sua condotta”. Nel giorno in cui la Giunta si dovrebbero pronunciare sulle modalità di voto per la decadenza di Berlusconi, arrivano quindi pesanti motivazioni che, a detta dei giudici, inchiodano il Cavaliere. Berlusconi è imputato nel processo per i diritti tv Mediaset per aver realizzato una vera e propria “complessa attività finalizzata a realizzare un’imponente evasione fiscale”. La gravità del fatto deriverebbe proprio dall’aver creato un complesso sistema per occultare la volontà di evasione e sull’intervento di numerosi soggetti, soprattutto finte società in mano a Berlusconi o comunque a Fininvest. Secondo i giudici il danno per l’erario sarebbe stato, per i due anni rimasti dopo la prescrizione, a 7. 300.000 euro. Aggravante sarebbe anche il fatto che  Berlusconi avrebbe continuato l’opera di creazione di fondi neri anche dopo la quotazione in borsa di Mediaset nel 1994: “sotto il profilo soggettivo va valutato che gli accertamenti contenuti nella sentenza della corte d’appello, divenuta definitiva ad eccezione del capo qui esaminato dimostrano la particolare intensità del dolo dell’imputato nella commissione del reato contestato e perseveranza in esso”. Brutte notizie per Berlusconi, anche se attese, proprio nel giorno chiave in cui si decideranno le modalità di voto per la sua decadenza da senatore. Il Pdl premerebbe per il voto segreto, in maniera tale da sperare in un possibile “appoggio” anonimo da qualche parlamentare, mentre il Movimento Cinque Stelle è tra i sostenitori del voto palese, in maniera tale da far risultare chiaramente i voti a favore o a sfavore della decadenza da senatore del Cavaliere.


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