Natale è andato via con l’Epifania e per chi, come me, ha acquistato un albero vero, nascono i problemi su come smaltirlo o riciclarlo.
Interessante l’articolo di due giorni fa su GreenMe: non si può essere più degli ecologisti alla buona o poco informati, perchè si rischia di fare diversi errori.
Per esempio, se uno dava per scontato che l’abero potesse essere ripiantato, si sbagliava.
Antonio Brunori, presidente del Pefc Italia spiega, infatti, che: “l’abete rosso è infatti un albero spontaneo solo sull’arco alpino e in alcune ‘isole’ dell’Appennino Tosco-emiliano. Piantarli in boschi dove già è presente l’abete significa creare problemi di inquinamento genetico a prescindere, soprattutto se non conosciamo l’origine delle piante. Inserire l’abete in ambienti naturali dove invece non cresce spontaneamente crea una intrusione botanica che è negativa, per il paesaggio e l’ecosistema. Molto meglio quindi mettere l’albero nel nostro giardino di casa, ricordando però che è una specie ad apparato radicale molto superficiale, quindi che prima o poi cadrà!”.
Se invece avete la possibilità di trapiantare il vostro abete, tenete presente che lo trasporterete più facilmente all’esterno avvolgendo le radici con l’aiuto di un sacco di juta, in modo che esse non si spezzino o danneggino. Essendo la juta biodegradabile, non vi sarà necessario eliminare il sacco, ma potrete semplicemente tagliarne il fondo prima del trapianto in piena terra. La cosa migliore, per essere sicuri che l’albero comprato possa essere trapiantato bisogna fate attenzione alle indicazioni sugli eventuali cartellini applicati al vostro abete, che dovrebbero essere controllate prima ancora dell’acquisto.
Su alcuni di essi potrebbe essere infatti riportata la dicitura “Pianta non destinata al rimboschimento”.