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“Persone così, come questo Signor José, le incontriamo dovunque, occupano il proprio tempo o il tempo che credono gli avanzi della vita a raccogliere francobolli, monete, medaglie, vasi, cartoline, scatole di fiammiferi, libri, orologi, magliette sportive, autografi, pietre, pupazzetti di terracotta, lattine vuote, angioletti, cactus, libretti d’opera, accendisigari, penne, gufi, cassette di musica, bottiglie, bonsai, dipinti, boccali, pipe, obelischi di cristallo, papere di porcellana, giocattoli antichi, maschere di carnevale, probabilmente lo fanno per qualcosa che potremmo definire angoscia metafisica, forse perché non riescono a sopportare l’idea del caos come principio unico che regge l’universo, e perciò, con le loro deboli forze e senza l’aiuto divino, tentano di mettere un certo ordine nel mondo, e per un po’ di tempo ci riescono pure, ma solo finché possono difendere la propria collezione, perché quando arriva il giorno in cui questa si disperde, e quel giorno arriva sempre, o per morte o per stanchezza del collezionista, tutto ritorna all’inizio, tutto ritorna a confondersi.”citazione da Tutti i nomi di José Saramago, presa da qui
Io pure mi sono ritrovata raccoglitrice per caso e per comodità tecnologica. Mi credo (e mi compiaccio) un'a-sistematica ma guarda un po', guardo e per non dimenticare raccolgo. Accatasto, a dire il vero, senza etichettare. Il senso, le possibili logiche e gli eventuali utilizzi del materiale che mi colpisce in rete mutano di giorno in giorno e da qualche tempo ho incominciato a pensarci un po' più seriamente e a organizzare le idee in qualche nota. E' stupido, lo so, ma le piccole scorte di byte mi rassicurano, anche se credo sia una sorta di bulimia che un po' mi turba. Mi turba la quantità di cose che arrivano dall'esterno, ecco, ma per poterle filtrare ho bisogno che le informazioni stiano lì a sedimentare, meglio nel tumbl che nella mia crapina, no?Nei processi di accumulazione e semplificazione che da sempre alterno, mi sono messa anche a fare un po' di ordine qui sul non.blog, ad esempio creando la pagina dei Passaggi. Vi ho radunato tutti i post in cui in qualche modo ho scritto di luoghi che mi hanno colpito o che sono scenari significativi. E' come aver tracciato nuovi percorsi di lettura (o visione, perché in molti casi ci sono le smandrappate fotine e basta) che forse possono essere utili a chi è da poco capitato qui dentro. Riordinando, ho ritrovato il post sull'eremo di Sant Pol De Mar che andrò a rivedere presto. Si parla di decrescita, di vita in città o in zone più isolate (a proposito, l'avete letta la proposta di Laura?) e di una giovane donna italiana che l'anno scorso viveva in quel posto incredibile. Se avrete la curiosità di leggere i commenti, troverete l'ultimo in cui il padre di quella "giovane donna", arrivato da chissà dove, mi lascia traccia del suo passaggio. Lei sarà ancora là affacciata sull'azzurro? Questo è uno di quei casi in cui sento i byte e "gli avanzi di vita" rimescolati, non c'è disarmonia e spreco di tempo e mi piace. Gli incontri come fugaci e momentanei antidoti al caos?