Se il governo di Berlusconi era “il governo del fare”, questo dei tecnici è allora il governo del “fare in fretta”, specie se a subire l'azione dei decreti e delle riforme sono pensionati e dipendenti (e non professionisti o evasori scudati). La riforma delle pensioni è stata la prima grande riforme del governo Monti, “largamente studiata” dal ministro Fornero: si disse allora, era il dicembre passato, che aveva messo in sicurezza il meccanismo delle pensioni. L'eta delle pensione veniva alzata a 67 anni e questa veniva calcolata col sistema contributivo.
La riforma scatenò da subito le polemiche, per il vuoto che creava attorno agli esodati: quei lavoratori che avevano accettato l'uscita del lavoro in attesa della pensione a 40 anni (le vecchie pensioni di anzianità, abolite, ma non per tutti). Attesa che è stata bruscamente rinviata, proprio per la riforma: noi in Italia non riusciamo a fare una via di mezzo, ma o tutto o niente. E così di punto in bianco, per l'innalzamento della pensione a 67 anni (ce lo chiede l'Europa, il ritornello) e la fine delle pensioni di anzianità, 70.000 persone sono rimaste scoperte. Sembra che all'improvviso, per certe categorie di persone (evasori e corruttori a parte) si debba fare tutto e in fretta, dimostrando uno zelo da primo della classe. Via dunque le pensioni di anzianità (l'Europa lo chiede), via le tutele per chi lavora (l'articolo 18, e sempre perchè l'Europa ce lo chiede). E le liberalizzazioni nei trasporti? Le frequenze? I costi della politica? L'evasione e la corruzione?
Di queste persone, gli esodati,di cui nessuno sembra volersene occupare più (visto anche che si fa fatica a trovare i soldi per aiutarli) se ne occupa la prima puntata della stagione 2012 di Report: “previdenza asociale”
Con la riforma Fornero, dal primo gennaio del 2012 la pensione sarà definitivamente calcolata con il sistema contributivo: tanto versi tanto prenderai. Nelle conferenze stampa che l’hanno annunciato, è stato presentato come il sistema più equo e giusto per tutte le generazioni. Primo effetto dell’allungamento dell’età pensionabile sui lavoratori (mobilitati e esodati) che avevano accettato di lasciare prima il posto nelle loro aziende in crisi con la garanzia della pensione al compimento del 40esimo anno di età lavorativa: resteranno dai 2 ai 10 anni senza pensione e senza lavoro. Su 70.000 si salveranno, forse, in 20.000. Chi ha cambiato datore di lavoro, passando dal pubblico al privato, dovrà ricongiungere i contributi se vuole la pensione piena (quella che viene data a chi è sempre rimasto nello stesso posto). La ricongiunzione verso l’Inps, che è sempre stata gratuita (perché peggiorativa), è diventata onerosa: devi ripagare i contributi due volte. C’è chi si è visto arrivare conti che arrivano fino a 300.000 euro, a fronte di stipendi da 2000 euro al mese lordi. Per i giovani invece qual è il quadro? Chi apre una partita iva, il primo anno di lavoro paga il 28% all’Inps, più l’anticipo per l’anno a seguire. Cioè se incassa 11 mila euro ne pagherà 4000 solo di contributi. Con il risultato poi che la sua pensione non supererà quella sociale.Le casse degli ordini professionali invece sono state privatizzate e gestiscono un patrimonio che prima era pubblico. Il contributo che chiedono ai propri iscritti raggiunge al massimo il 20%, mentre ci sono delle agevolazioni per i più giovani. Gli agenti di commercio sono obbligati alla doppia contribuzione: Inps ed Enasarco. Solo a Roma Enasarco ha 15.000 appartamenti da dismettere. Poi ci sono i liberi professionisti iscritti ad un ente ed obbligati a versare i contributi ad un altro. La puntata fornirà numeri e procedimenti per orizzontarsi nella confusione che sta togliendo il sonno a qualche milione di persone.Com'è andata a finire? CONCORSO NEL REATO Per la serie, come è andata a finire, Report tornerà ad occuparsi della sapienza di Roma e della famiglia Frati
Report torna sulla vicenda del Magnifico rettore dell'Università La Sapienza di Roma Luigi Frati a quasi un anno dopo il servizio "Concorso nel reato" nel corso della quale era stata mostrata la fulminea carriera dei suoi parenti più stretti tutti precocemente saliti sul gradino più alto della carriera accademica nella stessa facoltà di cui Frati è stato Preside per 16 anni.Frati inoltre, in qualità di Preside ieri e oggi Rettore, continua a mantenere altri importanti incarichi: primario (ma non presente), direttore scientifico della clinica privata Neuromed e presidente di una associazione.Qualcosa è cambiato?