Gli imprenditori italiani non sono imprenditori, sono investitori. Si nascondono dietro il made in Italy di un paio di carpe o di una automobile perchè incapaci di rinnovarsi.
Creato il 03 ottobre 2011 da Slasch16
Da sempre hanno appoggiato i governi di destra, a partire dal fascismo, sino a quelli conservatori che hanno cercato in tutti i modi di combattere le conquiste dei lavoratori.
Questo sanno, ed hanno sempre saputo fare, diventare sempre più ricchi sfruttando i proletari e le maestranze.
Negli anni 70, quando il movimento operaio ed i lavoratori hanno raggiunto il massimo della loro forza con lacrime e sangue e sacrifici inimmaginabili, l’unica cosa che hanno saputo fare, per conservare i loro privilegi ed i loro profitti, è stato chiedere aiuti allo Stato, ai governi complici dei loro affari e di fondare una loggia segreta per sgretolare il paese, la P2.
Non hanno saputo rinnovare ed investire nelle imprese puntando solo ed esclusivamente a salvare i profitti aumentando lo sfruttamento intensivo dei lavoratori e cercando abbattere i loro diritti, pur di non rendere democratico ed equo il nostro Paese, di modernizzarlo, hanno fatto affari con la mafia e le associazioni a delinquere e reso milionari i loro commercialisti che hanno studiato tutte le possibilità possibili ed immaginabili per evadere il fisco, andando contro alla Costituzione che recita: ognuno deve partecipare al bene comune secondo le proprie capacità, quindi in proporzione che ha di più dovrebbe pagare di più.
Con la complicità di tutti i governi della prima Repubblica questo non è mai avvenuto, chiarisco per i soliti disinformati fanatici della desta che la sinistra, i socialisti di Craxi non erano e non sono sinistra e Sacconi lo conferma, non ha mai governato.
Le famiglie dei grandi imprenditori italiani, che hanno potuto fare studiare i figli e che erano più acculturati di noi, cosa hanno saputo fare con la caduta della prima Repubblica in seguito a mani pulite?
Si sono affidati all’uomo ombra di Craxi, Forlani e Andreotti, i responsabili della disfatta economica e politica italiana.
L’hanno blandito e corteggiato come dei teledipendenti qualsiasi con poca istruzione che si sono fatti imbonire dalla propaganda dei Vianello , Mondaini, Zanicchi, Costanzo, De Filippi e compagnia bella, come delle casalinghe con poca cultura con l’unico problema di sapere se il prezzo e giusto o no.
Telecom Italia è stata fatta a pezzi dalla speculazione, uno dei più grandi gruppi italiani, Benetton, invece che rinnovare e rinforzare al produzione ha usato le vendite di Stato per darsi alle autostrade che assicurano un sicuro vitalizio senza l’impegno di macchinari e dipendenti.
Lo stesso Della Valle che oggi fa il moralista socialpoliticoeconomico in occasione della privatizzazione della Banca Cpmmerciale entro nel consiglio di amministrazione con l’ausilio di Mediobanca, altro centro di potere economico, silurando personalità come Sergio Siglienti e Mario Monti per fare i loro interessi.
Vogliamo parlare del periodo in cui la Confindustria fu guidata da dall’imprenditore D’ Amato? Si è distinto solamente per la guerra spietata all’art. 18, che garantisce i lavoratori, che fortunatamente per adesso non è andato a segno.
Per questo Sacconi, che rappresenta la continuità con questo banditi parassiti, è ancora in prima linea contro l’art.18, lo Statuto dei lavoratori ed i lavoratori stessi.
La P2 ha lavorato nell’ombra per tentare un golpe, prima ancora che politico un golpe economico, si è garantita coperture di banche, giornali, Guardia di Finanza, economisti al soldo del capitale, Esercito e forze dell’ordine, il tutto per contenere e massacrare le istanze dei lavoratori e degli sfruttati dal sistema.
Sanno solo licenziare e ricattare, tagliare stipendi ed aumentare gli orari, licenziare migliaia di persone e delocalizzare le aziende là dove è più facile lo sfruttamento dei lavoratori senza nessuna idea innovativa da imprenditori intelligenti e che guardano ai propri interessi ed a quelli del Paese.
Adesso scoprono che Berlusconi, oltre a non essere un bravo imprenditore in quanto le sue aziende sono frutto di mazzette, corruzione, sentenze comprate, evasione fiscale e quant’altro, si rendono conto che il loro collega è un bandito che pensa solo ai suoi interessi ed ai suoi guai giudiziari.
Coloro che si lamentano della politica, dei politici, dei politicanti e delle combriccole di Stato, come la Protezione Civile di Bertolaso, sono gli stessi che accoglievano il responsabile maggiore di questo degrado etico, economico, sociale e politico, Berlusconi, con ovazioni da stadio, era l’orgoglio della categoria, l’uomo che si è fatto da se con l’aiuto di qualche Mafioso, la Banca Rasina nota in tutto il mondo come il forziere della mafia al nord, della corruzione del giudice Squillante con l’aiuto di Previti, lo stesso che lo aiutò nella rapina della villa di Arcore alla marchesina Casati. Colui che ha dato 50 miliardi di lire a Craxi, che ha depenalizzato il falso in bilancio ed indagato più volte per evasione fiscale.
Dopo oltre trent’anni di frequentazione assidua prima ancora che scendesse in campo per salvare l’Italia dai comunisti, questa è musica per Confindustria, si sono accorti che hanno a che fare con un imprenditore scarso che senza mazzette non sa come fare, malato nella testa, puttaniere impenitente e pedofilo.
Uno che alle assemblee si appisolava perchè la Marcegaglia non gli faceva la lap dance attaccata al palo.
Adesso tutti sanno chi è, sarebbe bastato che avessero telefonato a qualcuno di noi, io compreso, nei primi anni ottanta e li avremmo avvisati in tempo.
Anche del fatto che in villa aveva come stalliere un mafiso patentato.
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