Nei giorni scorsi, c'è stata qualche timida protesta di piazza a seguito dello scandalo corruzione in cui è coinvolto l'Akp: partecipazione limitata a poche migliaia di persone (soprattutto appartenenti all'estrema sinistra), qualche scaramuccia con la polizia che li ha dispersi con estrema facilità.
Eppure, tutto ciò è bastato agli italiani di Istanbul - sempre gli stessi, quelli che animano un gruppo Facebook purtroppo politicizzato (a senso unico: o con noi o contro di noi!) - per riprovare l'ebrezza della rivoluzione.
C'è chi ha annunciato: " OCCHIO! Si prevede una lunga notte a Taksim ma io credo anche a Kadikoy e a Besiktas. "
Una persona che è in città solo occasionalmente, si è addirittura rammaricata per non poterci essere: " uffa me la perdo, arrivo solo domani alle due e mezzo"; ma subito si manifesta qualcuno a consolarla confidando nel Sol dell'avvenire: " tranquilla [...], non sarà l'ultima. qui non si sa come andrà a finire... ".
L'autore del primo speranzoso annuncio invece la pungola: " Vedi? Se arrivavi oggi, all'Ataturk c'è pure il meeting del e con il Primo Ministro per la preghiera del venerdí"; e lei, la pendolare della rivoluzione: " grrrr e dai dimmi ce c'è nei prossimo giorni! fammi il calendario daje! "
Non c'è niente da fare: siamo al delirio!
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