Gli ospiti di norberto bobbio

Creato il 08 febbraio 2013 da Bagaidecomm @BagaideComm
Nominare Norberto Bobbio ad uno studente di giurisprudenza non sempre può portare ad una reazione educata. Ma, al di là dei lasciti del corso di “Filosofia del Diritto”, la figura del noto filosofo piemontese è sicuramente una delle più importanti della storia non solo italiana.E molto importante, anche perché può rappresentare lo spunto per future “imitazioni”, è il progetto avviato dai suoi eredi. Il figlio Marco, insieme ai nipoti Simone, Emanuele e Federico, si è trovato di fronte ad una decisione difficile: cosa fare dell’abitazione torinese del padre? Sebbene uno dei mantra del Senatore a Vita scomparso nel 2004 fosse: “Il compito degli uomini di cultura è più che mai oggi quello di seminare dubbi, non di raccogliere certezze”, i suoi eredi hanno deciso di fugare ogni dubbi e dare certezza ad un’idea ambiziosa. La casa di Via Sacchi 66 sarà trasformata in un Bed&Breakfast. Ma non un Bed&Breakfast qualsiasi, bensì destinato ad un gruppo di ricercatori impegnati nello studio proprio delle opere del notissimo filosofo. Penso che le parole di Marco Bobbio in proposito siano illuminanti: “Abbiamo ragionato su un nuovo uso per questa abitazione per farla vivere ancora, insieme al pensiero di mio padre. Lui non voleva certamente che diventasse un museo, come rifiutava l'idea che gli venisse dedicato dopo la sua morte un centro studi o una fondazione. Non amava il personalismo su di sé, era molto riservato, e tutte le attenzioni che riceveva lo sorprendevano sempre, anche le lauree honoris causa non le considerava poi così meritate. Che cosa potevamo farne di questa casa assecondando il suo spirito?". Il “Collegio della Mitezza”, questo sembra essere il nome scelto, sarà un ostello aperto a giovani studiosi provenienti da ogni parte del Mondo che potranno consultare i numerosi volumi presenti nella biblioteca e magari soffermarsi a riflettere seduti a quella scrivania su cui sono nate le opere oggetto dei loro studi. Ma ovviamente vi sarà anche spazio per eventi diretti a tutti in modo tale da coinvolgere maggiormente i torinesi. Un’ultima osservazione è però doverosa: la struttura sarà gestita dall’“Instituto Norberto Bobbio. Cultura, Democracia e Direitos Humanos” che, come il nome fa intendere, ha sede nella città brasiliana di San Paolo. Ora, senza sminuire i meriti notevolissimi di questa organizzazione, faccio notare il palese ritardo e l’impreparazione mostrati ancora una volta di chi dovrebbe occuparsi di cultura nel Bel Paese. Speriamo solo che questa iniziativa, con cui si cerca di dare una dimensione dinamica al concetto di memoria, sia la prima di una lunga serie. Perché, sebbene i musei siano una fonte inestimabile di ricchezza, ciò che veramente consente lo sviluppo di una società è l’integrazione tra passato, presente e futuro. 
Carlo Battistessa

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