oggi vi parlo di un autore fantasy molto conosciuto in Italia: Francesco Falconi, autore de "L'aurora delle streghe: underdust" e "Gothica: l'angelo della morte". Ho scoperto quest'autore molto recentemente in occasione dell'uscita di Gothica nella primavera scorsa. Leggendo L'aurora è indubbio il suo talento narrativo ma quello che un lettore può veramente apprezzare delle opere di Francesco è l'originalità della sue storie e i temi da esse trattati. Nell'aurora delle streghe infatti la protagonista è Abril Estaban una kalè che ogni giorno lotta contro il pregiudizio e l'ingiustizia verso il suo popolo. In Gothica invece Francesco cerca di sensibilizzare il pubblico sulle tematiche ambientali e sulle implicazioni etiche dell'ingegneria genetica. Francesco quindi non ci regala solo storie piacevoli da leggere ma anche spunti importanti di riflessione personale.
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Trama:
Abril Esteban è una kalé e vive nella periferia di Barcellona. Determinata, forte e risoluta, è una ragazza come tante, che si oppone a una vita da gitana e riesce a trovare lavoro nel teatro di Eneko Serrano, come segretaria e aiutante dei suoi due figli: Lucas e Jago. Non è una vita facile quella di Abril, ma da subito stringe un intenso rapporto con Jago che presto dall'amicizia sfuma nell'attrazione, fino all'amore. Questo, finché il destino non si mette di mezzo e Jago Serrano non perde la vita in un tragico incidente durante uno spettacolo. Ma si è trattato davvero di un incidente? In preda alla disperazione, e manovrata da strane e oscure voci, Abril viene spinta a leggere gli antichi libri di sua madre, Miriam: libri sulla stregoneria. Ed è proprio nel Libro delle Ombre, che Abril trova un incantesimo capace di risvegliare Jago… scoprendo così di essere anche lei una strega kalé. Sembra tutto perfetto, ma l’individuo che si risveglia dopo quel rito non è più Jago. É una creatura dell’oscurità, un Imperfetto, che per vivere si nutre di lacrime spingendo al suicidio chi si mette sulla sua strada. Abril si troverà così costretta a combattere contro i suoi stessi sentimenti, e a dover prendere una decisione difficile: uccidere il ragazzo di cui si è innamorata. Fino all’inaspettato finale…
La mia opinione:
L'aurora delle streghe è un romanzo particolare, un fantasy che riscopre la figura delle streghe dandone però un'impronta diversa che si discosta, almeno in parte, dalla tradizione e dai cliclè legati a questa figura leggendaria.
La protagonista di questo romanzo è infatti una giovane donna kalè in lotta con le sue origini gitane. Abril Esteban vuole solo una vita normale come ogni altra ragazza catalana, andare a scuola, all'università e avere un lavoro rispettabile. Desidera solamente un futuro diverso da quello che le si prospetta davanti. Vuole poter decidere della sua esistenza e dimenticare le costrizioni e la tradizioni gitane.
Le sue origini creano pregiudizio e diffidenza. Rimangono come un marchio a fuoco sulla pelle. Ma adesso Abriel è risoluta a voler cambiare vita. Comincia così a lavorare nel prestigioso teatro Serrano come assistente dei due figli del proprietario: Lucas e Jago. Essendo sempre a stretto contatto con i due fratelli, tra Abril e Jago nasce un rapporto speciale di reciproca fiducia che lentamente sfuma in amore. Lui non è come le altre persone, non è vittima di facili pregiudizi e apprezza Abril per la ragazza semplice che è. Sono uniti da un reciproco affetto sincero ma la loro separazione è vicina. Il destino infatti ha in serbo per loro tutt'altro che un dolce finale d'amore.
Durante la prima di un innovativo spettacolo di arte contemporanea al teatro Serrano, Jago rimane ucciso in un incedente di scena. La disperazione dilaga nell'animo della giovane Abril che non vuole rassegnarsi alla perdita dell'amore che per tanto tempo aveva desiderato.Abril però amava a tal punto quel ragazzo da riportarlo in vita con la magia, con un dono che non sapeva nemmeno di possedere.
Lei è un strega kalè che ha riportato alla vita Jago oltrepassando i confini tra vita e morte. Tra reale e immaginario. Con la stregoneria ha riportato l'anima del suo amato in un corpo destinato alla polvere spezzando gli equilibri della natura. L'uomo che ha riportato alla vita però non è lo stesso che ha amato. Lui è cambiato. Percepisce l'oscurità che si annida nel suo essere ma Abril è ottenebrata dall'amore che prova per lui. Dall'ossessione che la attanaglia e che non le permette di abbandonarlo.
"Un amore che ha valicato i confini della vita, ha resistito sotto la polvere della morte fino a rinascere. Come prima, o forse più forte."Dall'amore all'ossessione.
Adesso che è di nuovo legata a Jago, deve capire come è riuscita nel suo intento di risvegliarlo dall'eterno sonno, ma nel frattempo quel frammento di oscurità che aveva percepito prende il sopravvento. Egli non potrà più essere l'uomo che ha amato perchè lui è una creatura dell'oscurità: un imperfetto. Si ciba di lascime e della disperazione delle sue vittime portandole fino al suicidio. Priva le persone delle loro emozioni lasciando dietro di sè solo il vuoto di un'esistenza. Abril davanti all'evidenza dei fatti deve solo arrendersi all'idea che Jago non è più la persona che ha amato appassionatamente pochi mesi prima, sebbene in cuor suo nutra ancora la speranza di trovare una soluzione.
Dall'ossessione all'odio.
Lui è un assassino. E in quanto tale Abril deve porre fine alla sua esistenza. L'euforia dei primi giorni dal risveglio di Jago andava scemando e in lei si era fatta strada la consapevolezza di quanto lui fosse pericoloso.
Dall'odio alla vendetta.
Il suo cuore ora è colmo di odio. Abril vuole solo vendetta per quelle persone innocenti.
E' questo il lento evolversi dei sentimenti di Abril. Sentimenti mutevoli che condizionano le sue azioni di donna che la portano ad un'unica grande scelta: uccidere Jago e porre fine a quell'incubo oppure cedere ai sentimenti, cosciente che non sarà più il ragazzo che aveva consociuto. Ma avrà davvero il coraggio di ucciderlo?
"Perchè lei voleva Jago. Lo desiderava ad ogni costo. Non si era soffermata a pensare alle conseguenze. Non aveva avvertito la madre quando aveva compreso gli effetti della sua magia. Non aveva chiesto il suo aiuto quando anche solo un attimo a visto l'oscurità annidata nell'animo di Jago. Perchè non voleva che nessuno interferisse e sbriciolasse quel sogno d'amore eterno che si era immaginata. Un sogno che si era tramutato in incubo. Quanto dolore. Quante famiglie distrutte per colpa sua. In quello stesso istante Abril capisce che anche lei è cambiata. Adesso non prova più amore per Jago. Quel sentimento è stato spazzato via. Adesso c'è solo odio. Odio e desiderio di vendetta. Jago deve morire."L'aurora delle streghe è un romanzo originale permeato da atmosfere gotiche e magiche che rendono la storia ancora più godibile e piacevole da leggere. Lo stile di scrittura di Francesco è conciso e trasporta fin da subito il lettore nella storia, che ha come sfondo una meravigliosa Barcellona dalle tinte inquietanti. Si riscopre la figura delle streghe rivisitata dall'autore che ne da un'impronta moderna e tutta nuova grazie all'affascinante protagonista Abril in conflitto con le sue origini e che nel corso della vicenda narrata scoprirà verità nascoste, doti eccezionali che non sapeva di possedere e che inevitabilmente si scontrerà con i suoi stessi sentimenti.
Degna di nota è l'impostazione del romanzo che presenta una doppia dimensione temporale del prima e del dopo e che mette in rilievo l'evento centrale cioè il risveglio di Jago dalla morte. Un espediente narrativo che ho veramente apprezzato perchè nello stesso tempo si apprendono le vicende che hanno portato Abril a quel gesto folle e anche le relative conseguenze.
La vicenda ha un finale intrigante che lascia volutamente in lettore con un grosso punto di domanda che però sarà svelato solo nel libro successivo. In definitiva è un libro che mi è piaciuto, è stato emozionante ed intrigante per la particolarità della storia e piacevole per lo stile di scrittura deciso e veloce che non lascia spazio alla noia.
INTERVISTA ALL'AUTORE
Ciao Francesco benvenuto nel mio blog Diario di pensieri persi. Ti va di presentarti ai lettori?
Dunque, mi chiamo Francesco Falconi, sono nato nella città di Cheneso, il giorno di Chissaquando. Che dici, evitiamo la biografia? Andiamo al punto. Amo scrivere. O meglio, sono costretto a scrivere. Altrimenti rischio di soffocare.
Come descriveresti il tuo romanzo L'aurora delle streghe?Un romanzo complesso, che analizza la trasformazione dei sentimenti. Dall'amore all'ossessione, dall'ossessione all'odio, dall'odio alla vendetta. Un sentimento così forte che si trasforma in una droga, da cui è impossibile separarsi. Il rischio è la follia.
Secondo te qual è il suo punto di forza?E' un colloquio di lavoro, Alessandra? :)Il perno del romanzo è la protagonista. La sua psicologia, la sua forza e debolezza, il suo desiderio di emergere, amare, vivere. Questo è lo scheletro del libro.
-Il romanzo L'aurora delle streghe ha come protagonista una donna: Abril Esteban. Racconti la storia in prima persona descrivendo con accuratezza le sensazioni, i pensieri e le emozioni della tua protagonista. Come sei riuscito a immedesimenti così bene nella psiche femminile?
Beh, ti ringrazio. Se una lettrice ha apprezzato il personaggio di Abril significa che sono riuscito a centrare l’obiettivo. No, non è stato facile, ma già in passato in alcuni miei libri avevo scritto in prima persona dal POV di un personaggio femminile. Alla fine parlo di sentimenti, e ogni persona li vive a suo modo, indipendentemente dal sesso.
-L'impostazione del romanzo è abbastanza inusuale perchè partendo da un evento centrale "il buio" la storia si dipana tra il prima e il dopo. Come mai questa scelta?
Volevo creare un romanzo circolare, in cui il prologo fosse in realtà un intermezzo, da cui si dipanavano due storie. Senso orario e antiorario. Volevo parlare del passato di Abril, del suo desiderio di vivere come una qualsiasi ragazza catalana, di innamorarsi, di studiare, di uscire dal ghetto imposto dalla comunità kalé. Ma quest’amore ha un’evoluzione, si trasforma nell’ossessione di un sentimento da cui Abril non vuole più discostarsi. Avevo due scelte: proseguire a cascata dall’inizio alla fine, oppure mostrare subito la pazzia di Abril e svelare poco a poco il perché di questa sua follia. Ovviamente ho scelto la strada più difficile.
-Per scrivere questo romanzo quanto e come ti sei documentato? Ce ne vuoi parlare?
Ogni mio romanzo implica uno studio approfondito. A volte è evidente come nel caso di Gothica, in altri casi più sottile, come l’Aurora delle Streghe. Conoscevo bene Barcellona, ma ho dovuto studiarla ancora, nonché servirvi di google street view per alcuni particolari. Non sono mai stato nella Camargue francese, quindi mi sono documentato. Lo sforzo per lo studio della location è stato ancora più duro per Nemesis, romanzo di prossima uscita per Castelvecchi ambientato nelle Highlands scozzesi. Infine, benché abbia reinventato le streghe kalé e creato la figura dei Flawed (imperfetti, creature che si nutrono di lacrime), ho letto molti documenti sulla wicca. Infine, ho ribaltato la fonte di ispirazione dell’Aurora delle Streghe, ossia il Frankenstein di Mary Shelly.
-La storia ha un finale aperto e assolutamente inaspettato. Cosa ci puoi raccontare del prossimo romanzo?
Un nuovo punto di vista, come faccio sempre nei miei romanzi. Una Abril che ha piena coscienza della sua identità. Una guerra che si combatterà sul fronte dei sentimenti e sull’istinto di sopravvivenza.
-Sei soddisfatto del riscontro avuto con i lettori o ti aspettavi qualcosa di diverso?
L’Aurora delle Streghe non è un romanzo facile, ma i miei lettori sono abituati al fatto che ogni mio libro sia diverso dal precedente. Sanno che quando inizieranno a leggere una mia storia, dovranno dimenticarsi tutto ciò che ho scritto in passato. E così sarà anche in futuro. Per adesso, comunque, i riscontri sono positivi. Sono ovviamente felice di questo e leggo sempre con grande attenzione le critiche che mi sono rivolte.
-Poco prima della pubblicazione de L'aurora delle streghe hai pubblicato Gothica: l'angelo della morte con Edizioni Ambiente. Ce ne vuoi parlare? Da dove nasce questa storia?
Gothica nasce dalla volontà di scrivere un romanzo sociale, con un tema specifico su un particolare problema che affligge la nostra società. Ho deciso di trattare l’argomento OGM/clonazione in un libro che sta al limite del genere fantastico, forse più fantathriller o slipstream. Volevo parlare del difficile connubio chiesa-scienza, grazie ai due protagonisti padre Faust e Helena Wolff. Un romanzo affatto semplice, senza peli sulla lingua e con molti riferimenti alla società in cui viviamo.
-Fai qualcosa in particolare mentre scrivi? Qual è il tuo processo creativo?
In genere parto da una semplice idea, quindi abbozzo lo scheletro del romanzo. Lo lascio riposare qualche settimana poi, se ancora mi convince, inizio a scrivere un plot più sostanzioso, capitolo per capitolo. Terminata la fase di setup, procedo alla prima stesura. Una volta terminata, lascio fermentare minimo due settimane, quindi procedo con la seconda stesura, controllo di coerenza e limatura dello stile. Più o meno è questo il processo creativo che seguo, la cosa più divertente è comunque la fase iniziale, ossia l’idea. Essa arriva sempre quando meno me l’aspetto. Scrivo generalmente di sera, isolato dal resto del mondo e ammetto una sola interferenza: il mio cane Virgola.
-Cosa ti piace dell'essere uno scrittore?
Avere la possibilità di sfogarmi e dare vita all’”oscuro passeggero” che mi morde l’anima.
-Sei partito con la pubblicazione di Estasia con Armando Curcio Editore fino ad arrivare a Castelvecchi. Ti va di parlarci della tua esperienza come autore?
E altri libri sono già in progetto per il 2011, anche con un grosso editore. In realtà è stato un lungo percorso: il primo libro di Estasia lo scrissi a quattordici anni, ma quando lo pubblicai nel 2005 ero ancora immaturo come scrittore. E anche ingenuo. Beh, ho lavorato sodo, credo di essere migliorato. Ma la strada è ancora lunga, s’intende. Ho tentato nuove vie, ho dato libero sfogo alle mie esigenze senza pormi un particolare target e genere. Dai ragazzi, agli YA, agli adulti. Ecco, questo è forse il motivo per cui i miei libri sono così diversi gli uni dagli altri.
-Come sei cambiato e maturato come autore negli ultimi 4 anni?
Affrontando nuove sfide. Con la consapevolezza che tramite i miei libri trasmettevo delle emozioni, raccontavo me stesso, lasciavo libero il lettore di scoprire i propri desideri. Ho lavorato molto sulla costruzione della trama, sui personaggi e sullo stile. Beh, basta prendere l’Aurora delle Streghe ed Estasia – Danny Martine e la Corona incantata per notare l’abisso che li separa.
-Nei prossimi mesi per Castelvecchi uscirà un nuovo romanzo intitolato Nemesis. Ce ne vuoi parlare?
Beh, vuoi togliermi la possibilità di una nuova intervista, Alessandra?
-Da dove hai preso ispirazione per scrivere questo romanzo?
Adoro le storie su Angeli e Demoni. Ma ne volevo una solo mia.
-Quali sono i tuoi progetti futuri? Ci puoi dare qualche anteprima?
Dopo Nemesis ci sono molti progetti in ballo. Per adesso è molto presto per parlarne, ti dico solo che per il 2011 sono previsti un saggio e una serie per ragazzi scritta a quattro mani. Poi, chissà, ci saranno sorprese anche sul fronte… Prodigium.
-Grazie mille Francesco per la tua partecipazione. Anche se non sembra mi ha fatto molto piacere leggere il tuo romanzo e intervistarti. Vuoi aggiungere qualcosa prima di salutarci?
Ah. Oh. Eh.
Va bene?