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Gli strappi muscolari

Creato il 18 gennaio 2011 da Federina

Detto anche distrazione muscolare, lo strappo muscolare è una lesione di una certa entità che provoca la rottura di alcune fibre che compongono il muscolo. Questo tipi di lesioni sono generalmente provocati da un’eccessiva sollecitazione (rapide contrazioni o repentini scatti) e sono piuttosto frequenti nell’ambito sportivo. Talvolta gli strappi muscolari avvengono in condizioni di poco allenamento ma anche quando i muscoli sono “stressati” ovvero particolarmente stanchi o impreparati a sostenere lo sforzo richiesto (es. mancato riscaldamento). Le parti del corpo più soggette agli strappi muscolari sono gli arti inferiori ed in particolare la casistica ci indica lesioni ai muscoli della coscia (adduttori, quadricipite, flessori) e della gambe. Esistono dei “gradi” di classificazione degli strappi muscolari, soprattutto in relazione al numero di fibre coinvolte (i muscoli sono costituiti da migliaia di fibre) ed esattamente: lesioni di 1°, 2° e 3°.

  • Strappo muscolare di 1°:
Gli strappi muscolari

Gli strappi muscolari

Questo tipo di distrazione muscolare è il “più leggero” in quanto risultano danneggiate meno del 5% delle fibre muscolari. Il danno è abbastanza modesto e per lo più avvertito come un leggero fastidio.

  • Strappo muscolare di 2°:

Questo tipo di distrazione muscolare invece è più grave del 1°, infatti risulta coinvolto un ben consistente numero di fibre muscolari. Il dolore può essere acuto e simile ad una “fitta” viene avvertito dopo una violenta contrazione del muscolo. Questo tipo di danno interferisce molto con il gesto atletico e il dolore può aumentare ad ogni tentativo di contrarre i muscoli.

  • Strappo muscolare di 3°:

Questo tipo di distrazione muscolare invece è la più grave in quanto coinvolge un altissimo numero di fibre e causa una importante lacerazione del ventre muscolare (le fibre coinvolte sono ca. ¾). Lesione avvertibile anche a livello di palpazione in quanto si sente come un avvallamento che testimonia l’entità del danno. Il dolore in questo caso molto violento determina una totale impotenza funzionale, infatti se vengono interessati gli arti inferiori l’atleta si accascia al suolo.

PRONTO INTERVENTO:
In caso di strappo muscolare (nei casi più gravi) occorre sospendere immediatamente l’attività ed immobilizzare la zona interessata. Invece nei casi “meno gravi” in genere l’atleta è portato a stringere i denti ed a continuare. Così facendo però aumenta il rischio di peggiorare la situazione ovvero peggiorare il “danno” per cui fermarsi il prima possibile appena avvertiamo il dolore è una buona norma.

Una volta fermati cercare di mettere l’arto colpito in posizione di riposo (posizione Rialzata) se possibile porre sopra la zona interessata qualcosa di freddo (ghiaccio spray, borse del ghiaccio) perchè in questo modo si riduce il flusso del sangue alla zona lesionata (vasocostrizione) e allo stesso tempo evitare di produrre calore ovvero massaggi, creme, ecc. . Dopo rivolgetevi ad un medico specializzato al fine di valutare la vera entità del danno.

Se le lesioni sono di 1° grado si ha la possibilità di risolverle nel giro di 1-2 settimane restando a “riposo” e trattando la zona lesionata ad esempio con antinfiammatori e qualche buon esercizio di stretching, quelle di 2° grado possono prevedere tempi di guarigione anche fino a 30 giorni e prima della ripresa dell’attività sportiva potrebbe essere necessario seguire un percorso di riabilitazione e fisioterapia. Purtoppo per le lesioni di 3° grado potrebbe essere necessario un intervento chirurgico.

LA PREVENZIONE:
Le fibre danneggiate non hanno una grande capacità di rigenerazione, infatti si forma una sorta di tessuto cicatriziale meno contrattile ed elastico ma anche meno resistente di quello muscolare. Si formano così nel muscolo delle aree con diversa elasticità ed aumenta il rischio di infortuni ricorrenti.

Quindi è importante adottare una buona prevenzione osservando alcuni punti findamentali:

  • capire se siamo nelle condizioni fisiche per fare sforzi
  • fare riscaldamento specifico della muscolatura
  • coprirsi in modo appropriato (specialmente in inverno) e magari fare uso di pomate appropriate durante la fase di riscaldamento
  • eseguire sempre stretching prima e dopo l’ attività sportiva.

Peritore Daniele

A.S.D. ATLETICA CALENZANO

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