L'uomo non va in menopausa, così come fanno le donne, ovviamente, però pare che qualcosa di simile capiti pure a loro. La chiamano andropausa e viene associata ad un progressivo calo del testosterone, anche se la relazione andropausa-bassi livelli di testosterone non è ancora molto chiara.
Rispetto alle donne, in cui la menopausa ha una progressione temporale abbastanza definita e coincide con la fine del periodo fertile, nell'uomo il periodo interessato dall'andropausa e molto più sfumato e più diluito nel tempo. Le gonadi maschili non si esauriscono così come fanno le ovaie e un uomo può essere fertile anche a 90 anni. Tuttavia, tra i 45 e i 50 anni la produzione di testosterone pare si riduca e alcuni uomini iniziano a soffrire sempre di più di facile stancabilità, debolezza, depressione, scarsa libido e perdita di massa muscolare. L'idea è che con il progredire dell'età il calo del testosterone sarebbe inevitabile e progressivo.Tuttavia, un recentissimo studio australiano sconfessa questa impostazione. Infatti, con l'invecchiamento, il calo di testosterone non sarebbe la causa della decadenza fisica generale, ma la sua conseguenza. I ricercatori hanno infatti potuto verificare che in soggetti anziani, ma in eccellente stato psicofisico, il testosterone si manteneva a buoni livelli. Quindi, essere in forma anche in tarda età è fondamentale per avere livelli ottimali di testosterone, mentre una salute precaria, soprattutto obesità e diabete, hanno un effetto opposto.
Zinco - Un elemento importante che concorre a mantenere buoni livelli di testosterone nel nostro organismo è indubbiamente lo zinco. Pare che la sua carenza sia piuttosto diffusa. Basta una modesta riduzione di questo minerale che subito i livelli di testosterone circolante ne risentono. Innanzitutto lo zinco va assunto con l'alimentazione. Una dieta che ne è povera blocca la produzione di ormoni luteinizzante (LH) e follicolo stimolante (FSH) da parte dell'ipofisi, due ormoni che stimolano i testicoli a produrre testosterone. Inoltre, una carenza di zinco riduce i recettori per gli androgeni e aumenta quelli per gli estrogeni. Il testosterone non legato ai recettori viene poi convertito in estrogeni dal fegato. Secondo le ultime ricerche, un eccesso di estrogeni sarebbe pericoloso per il rischio di tumore della prostata e non un eccesso di testosterone, come si è fin'ora creduto.
(...) Per quanto riguarda i legumi, i più ricchi di zinco sono i fagioli (fino a 3,60mg/100g) e i ceci (3,20mg/100g), ma, secondo alcuni, la presenza di fitati ridurrebbe di molto la disponibilità del minerale.
Colesterolo- Il testosterone è un ormone steroideo, sintetizzato a partire dal colesterolo e una dieta ossessivamente “magra”, priva di questo nutriente e condotta per anni, con l'illusione di prevenire le patologie cardiovascolari, potrebbe non essere la cosa migliore per mantenere tonicità, vitalità fisica e sessuale e la lucidità mentale.
Aliacee - Aglio e cipolle hanno una notevole capacità di stimolare il testosterone, almeno secondo studi condotti sui topi. Non per niente tra gli antichi Greci ed Egizi l'aglio aveva fama di essere un potente afrodisiaco.
Crucifere – Broccoli, cavoli, cavolfiori e cavolini di Bruxelles non solo hanno proprietà antitumorali, ma sono capaci di modulare il metabolismo degli ormoni androgeni ed estrogeni.
Attività fisica – La mancanza o l'eccesso di attività fisica sembra agiscano entrambi in modo negativo sui livelli di testosterone. Esercizi intensi, ma di breve durata sono i migliori per aumentare il testosterone, mentre sport di resistenza lo riducono. Le ricerche mostrano che allenamenti di 45-60 minuti vanno molto bene, dopo questo tempo il livelli cortisolo aumentano e si riducono quelli di testosterone, riduzione che può durare fino a sei giorni.
Relax – Emozioni negative e tensioni prolungate abbassano i livelli di testosterone. Durante un evento pericoloso nel sangue vengono liberati adrenalina, noradrenalina e cortisolo. Questi ormoni servono per mettere in condizione di massima efficienza un organismo che deve combattere o fuggire, ma hanno un effetto catabolico e di inibizione di tutti i processi fisiologici. In natura durante eventi stressogeni, come una minaccia di morte, la possibilità accoppiarsi, nutrirsi, assimilare e aumentare di massa muscolare non è prevista. Con le funzioni anaboliche, anche il testosterone viene represso. Il meccanismo dello stress è un sistema altamente efficiente se gli episodi stressogeni sono di breve durata come in natura, ma sono deleteri nel caso di episodi prolungati e cronici, come avviene nel tumultuoso mondo dell'uomo moderno. La conseguenza è un'iperreattività delle surrenali e un processo catabolico prolungato. Questo inibisce il testosterone, fa perdere massa muscolare, accelera l'invecchiamento ed espone alle malattie cardiovascolari
Fitoterapia – Diverse erbe possono essere utili nel caso di andropausa. Danno tono, resistenza alla fatica, senso di benessere generale, aumento della libido, rallentamento dei processi di invecchiamento, ecc. Per alcune di queste si è potuto anche dimostrare un effetto di stimolo sulla produzione di testosterone.
Vediamone solo alcune:- Muira puama, Ptychopetalum olacoides: originaria del Sud America, viene tradizionalmente utilizzata dagli sciamani e curandero di quelle regioni come pianta energetica e afrodisiaca. Studiata a livello clinico, si è dimostrata capace di migliorare tutti i sintomi legati ad un deficit di testosterone. In particolare in uno studio è stata in grado di migliorare l'astenia nel 100% dei casi, la carenza di libido nell'85% dei casi e i problemi di erezione nel 90% dei casi. Secondo i ricercatori l'effetto di questa pianta sarebbe legata alla modulazione della sintesi di testosterone e alla contestuale riduzione degli estrogeni.- Tribulus terrestris: è una pianta della medicina tradizionale indiana e cinese, utilizzata da tra l'altro come tonico sessuale, afrodisiaco e per l'infertiità maschile. Negli studi su animali da laboratorio è stato in grado di aumentare il testosterone ed altri ormoni maschili nel sangue. In uno studio su uomini con problemi erettili e di scarsa libido, ha dato risultati positivi nel 60% dei casi.- Maca, Lepidium meyeni: è stata usata in Sud America come bevanda afrodisiaca. Gli studi mostrano che è in grado di aumentare la libido, l'energia generale, l'umore, ma senza una relazione diretta con l'aumento del testosterone.
- Ashwagandha, Withania somnifera: è considerata il “ginseng” indiano. E' una pianta medicinale tenuta in somma considerazione in Ayurveda. Ha una notevole azione tonico-nervina, adattogena ed è tradizionalmente utilizzata nei problemi di scarsa libido e infertilità (aumenta la qualità e la vitalità dello sperma). Possiede anche una certa azione anabolizzante. Secondo uno studio clinico indiano, 5g di ashwagandha al giorno hanno aumentato del 40% i livelli di testosterone in tre mesi di terapia.
- Fo-Ti, Polygonum multiflorum: nella medicina tradizionale cinese è una pianta impiegata in numerose probematiche, ma soprattutto per mantenere la vitalità sessuale, migliorare l'umore e l'energia in generale. Negli studi su animali è stata in grado di aumentare la produzione di globuli rossi, stimolare il sistema immunitario, abbassare il colesterolo, prevenire la decadenza cognitiva, ridurre l'aterosclerosi ed esercitare un'azione antibatterica. Il suo meccanismo d'azione è sconosciuto.
- Ginseng, Panax ginseng: pianta della medicina tradizionale cinese famosa soprattutto per le sue proprietà adattogene, antiossidanti, antinvecchianti e afrodisiache. In oriente viene utilizzata dagli sportivi per migliorare le prestazioni e ridurre il tempo di recupero. Migliora la libido e la funzione erettile, ma il suo effetto sul testosterone non è stato dimostrato.
fonte: http://www.dottorperuginibilli.it/index.php/vaccini/conferenze-e-corsi/492-andropausa