Più di 100 partecipanti. 48 ore di tempo per sviluppare un videogioco, in contemporanea mondiale con America, Asia, Africa e Oceania. È la Global Game Jam, e per la prima volta sbarca a Torino.
L’evento è iniziato ieri, venerdì 24 gennaio, alle ore 14.30 e proseguirà fino a domenica 26 gennaio alle 18 all’I3P, l’Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino, in via Pier Carlo Boggio 59. Marco Mazzaglia, organizzatore e punto di riferimento nei confronti del comitato internazionale, non nasconde il suo entusiasmo: «Saranno due giorni di pura adrenalina. Questo processo creativo è una vetrina per talenti: in 48 verranno realizzati prototipi che editori e aziende potranno visualizzare sul sito della Global Game Jam». «Possono partecipare tutti – continua Mazzaglia – professionisti e studenti. Lo scopo è quello di creare dei team che non abbiano mai lavorato insieme, per favorire la creatività». I partecipanti saranno divisi per competenze, le “classi” giocabili saranno sei: artista 2d, artista 3d, game designer, programmatore, storyteller e audio designer.
«Si tratta di un evento di portata mondiale», spiega Mazzaglia, «l’anno scorso ci sono stati 16.700 iscritti in 319 sedi distribuite in 63 nazioni, con più di 3.200 giochi realizzati».
La Global Game Jam è organizzata dalla T-Union, un’associazione di studi di sviluppo e di professionisti del mondo dei videogiochi. Ai partecipanti, una volta divisi in squadre, verrà fornito un tema sul quale lavorare insieme per sviluppare il videogioco. Alla fine delle 48 ore verranno premiati il miglior gioco, la migliore direzione artistica e la migliore iterazione sperimentale.
Venerdì pomeriggio, prima dell’inizio della sfida, hanno parlato ai partecipanti, come ospiti: Ilaria Amodeo di Aesvi, Mauro Fanelli e Andrea Gellato di MixedBag e il professor Dario Maggiorini dell’Università Statale di Milano.