Magazine Cinema
Visto in DVx, in lingua originale sottotitolato in inglese.
Test nucleari nel pacifico sembrano aver risvegliato una creatura preistorica, modificandola e rendendola resistente e mortale. Questa creature si avventa su Tokyo mettendola, letteralmente, a ferro e fuoco. Per poterla sconfiggere bisognerà utilizzare una nuova arma, potenzialmente peggiore delle armi atomiche con conseguenze non prevedibili.
Ad inizio anni '50 negli USA venne riproposto al cinema "King Kong", il successo di pubblico indusse le case cinematografiche a riproporre dei film sul tema "mostro gigante distrugge città" e venne realizzato "Il risveglio del dinosauro". Questo film venne esportato con successo all'estero, dove, soprattutto oltre oceano (Pacifico) ottenne un consenso di pubblico enorme, tanto da indurre i giapponesi a fare il loro risveglio del dinosauro. Il risultato fu il primo capitolo di una saga sessantennale (finora).
Il risultato è un film estremamente serio, un horror apocalittico scifi decisamente buono per l'epoca. I mezzi a disposizione sono adeguati con una manovalanza di livello. Ishirô Honda, qui al suo primo film, fu collaboratore di Kurosawa e nel cast corale hanno parti predominanti attori di film drammatici come Takashi Shimura (il vero attore feticcio del solito Kurosawa, prima e più di Mifune).
Gli effetti speciali sono certamente buffi, considerando l'epoca della realizzazione questo era all'altezza di un blockbuster moderno, niente passo uno male realizzato (la stop motion fatta da un incompetente è la morte della credibilità), ma un pupazzone ben costruito, evidente, ma non troppo (il bianco e nero e le lunghe scene in notturna aiutano) e modellini di palazzi e mezzi di trasporto.
La regia buona, con qualche intuizione carina, si lascia però sfuggire delle occasioni ghiottissime (la silhouette del mostro contro lo skyline di Tokyo in fiamme).
La storia horror è commistionata col dramma (il pietismo delle vittime della tragedia, ma anche il tradimento e la lotta morale dello scienziato che utilizzando l'arma contro il mostro la rende nota al mondo). Ma la storia è anche e primariamente figlia dei suoi tempi, a meno di dieci anni da Hiroshima e Nagasaki e nello stesso anno dell'incidente alla Lucky dragon. Il film è una presa di posizione anti-nucleare, un ammonimento e getta le basi dell'ambientalismo dei film successivi; la chiosa finale di Shimura, più che un cliffhanger per un seguito, sembra davvero la morale della fiaba.
La versione amerigana prevedeva di ridurre le parti con giapponesi in favore di Perry Mason come protagonista; personalmente non l'ho vista e non intendo; nel mio cuore rimmarrà sempre il sacrificio di quello sfregiato del Dr. Serizawa.
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