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Golf: Edoardo Molinari e Matteo Manassero risalgono nell’Open Championship

Creato il 20 luglio 2014 da Sportduepuntozero

edoardo molinari - Foto Massimo PincaIl nordirlandese Rory McIlroy, leader con 200 colpi (66 66 68, -16), ha proseguito la sua splendida corsa di testa nel 143° Open Championship, il terzo major stagionale che si sta disputando sul percorso del Royal Liverpool GC (par 72), a Hoylake in Inghilterra. Il 25enne di Holywood, che ha già due major nel palmares (US Open 2011 e US PGA Championship 2012), inizierà il giro finale con ben sei colpi di vantaggio sullo statunitense Rickie Fowler (206, -10), sette sullo spagnolo Sergio Garcia e su Dustin Johnson ( 207, -9) e otto sul francese Victor Dubuisson (208, -8).

Sono risaliti in graduatoria, fornendo una bella prova e due score di 68 (-4), stesso parziale di McIlroy, Edoardo Molinari, da 15° a sesto con 209 (68 73 68, -7), e Matteo Manassero, da 19° a settimo con 210 (67 75 68, -6), che è affiancato da Jim Furyk, dall’australiano Adam Scott, numero uno mondiale, dallo svedese Robert Karlsson e dal sudafricano Charl Schwartzel. Ha ceduto Francesco Molinari, da terzo a 23° con 213 (68 70 75, -3), dopo un 75 (+3).

Il ritmo di McIlroy ha lasciato minime speranze di recupero a coloro che gli sono subito dietro in classifica, mentre già dal secondo turno stanno solo pensando a migliorare la propria posizione senza grandi traguardi tanti altri che avevano ambizioni diverse come il nordirlandese Graeme McDowell e l’inglese Justin Rose, 12.i con 211 (-5), alla pari con l’altro nordirlandese Darren Clarke rinvenuto con un 67 (-5) miglior score di giornata. o come Jordan Spieth, stesso punteggio di Francesco Molinari.

Mai in corsa per riconfermarsi campione Phil Mickeson, vincitore della passata edizione, 34° con 215 (-1) insieme all’argentino Angel Cabrera, e ancora più indietro in classifica Hunter Mahan e il thailandese Thongchai Jaidee, 38.i con 216 (par), Zach Johnson, l’inglese Luke Donald, il tedesco Martin Kaymer e il danese Thomas Bjorn, 45.i con 217 (+1), Matt Kuchar, l’inglese Paul Casey e lo svedese Henrik Stenson, 52.i con 218 (+2).

Chi sperava in una risalita di Tiger Woods, dopo che si era salvato di misura dal taglio, è rimasto piuttosto deluso, perché l’ex numero uno mondiale è ancora quasi in coda, 58° con 219 (69 77 73, +3). Per la verità sulle prime dieci buche con quattro birdie e un bogey ha alimentato quelle speranze, poi un doppio bogey e un triplo bogey le hanno frustrate. Un birdie a chiudere ha fatto 73 (+1). Tiger, come tutti i giocatori oltre metà classifica, è partito dalla buca 10 perché sono stati scelti i doppi tee di avvio onde prevenire le forti piogge annunciate nel pomeriggio, ma si è giocato comunque in parte sotto l’acqua.

McIlroy ha preso sei colpi di vantaggio, che sono un bottino quasi incredibile se si pensa che alla buca 13 era alla pari sul “meno 12” con Fowler. L’americano, infatti, che gli rendeva sei colpi in partenza, lo ha agganciato alla buca 12 dopo un forcing con sette birdie e un bogey, al quale il nordirlandese ha opposto un cammino in par (due birdie e due bogey). Dopo una buca di leadership comune è stato McIlroy a cambiare passo, mentre Fowler è andato improvvisamente in bambola. Un birdie del primo combinato con un bogey dell’americano alla 14ª ha fatto una differenza di due colpi e che nelle tre buche finali sono tornati ai sei di partenza perché McIlroy ha infilato due eagle sui par 5, contro un bogey, e Fowler ha segnato altri due bogey e un birdie. Per entrambi 68 (-4). Il giro di Clarke è stato caratterizzato da cinque birdie e da un bogey, mentre Adam Scott dopo nove buche in par ha incrociato un triplo bogey che ha avuto la forza e la classe di neutralizzare con cinque birdie nel resto del tracciato (69, -3).

Edoardo Molinari ha dato subito un segno della sua buona giornata cominciando con due birdie, poi ha subito un bogey (7ª) e ha proseguito con altre due coppie di birdie (10ª-12ª e 15ª-18ª) intervallate da un altro bogey (13ª). Brutta partenza, invece, per Manassero, con due bogey, ma è stato subito riscatto con quattro birdie di fila, quindi nuova frenata per un bogey alla 7ª. Comunque il colpo sotto par dopo sette buche molto movimentate gli ha dato il morale giusto per il gran finale con tre birdie.

L’avvio di Francesco Molinari con tre bogey non poteva essere peggiore sotto l’aspetto psicologico, soprattutto perché giocava insieme a McIlroy e a Dustin Johnson, ossia il primo e il secondo in quel momento. Fino alla 12ª buca le cose non sono migliorate, complici anche un paio di putt abbastanza sfortunati. Ha dovuto assommare altri due bogey in uno score devastato, mentre scendeva oltre metà classifica. Per molti giocatori sarebbe potuta finire con un tracollo, ma il torinese ha una forza d’animo fuori del comune. Così ha atteso pazientemente l’occasione per una parziale rimonta che si è materializzata sui due par 5 finali con due birdie che gli hanno ridato quanto meno una posizione più consona in graduatoria e un bel po’ di morale per affrontare al meglio l’ultimo giro. Il montepremi è di 6.800.000 euro.

Il torneo su Sky – La giornata finale dell’Open Championship sarà teletrasmessa domani, domenica 20 luglio, con collegamento sui canali Sky Sport 2 e 2 HD dalle ore 11 alle ore 20,30. Al termine andrà in onda Studio Golf, trasmissione di 30 minuti condotta da Francesca Piantanida. Replica alle ore 23,30 sui canali Sky Sport 2 e 2HD. Commento di Silvio Grappasonni, Massimo Scarpa, Nicola Pomponi e di Roberto Zappa.


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