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Golpe in Egitto. Morsi agli arresti domiciliari

Creato il 03 luglio 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online
Morsi, Egitto, golpe, piazza Tahrir, militari, Iran, Islam

Attribution: Moud Barthez.

Sembra proprio che per l’Egitto la pacificazione interna sia davvero lontana, con Morsi agli arresti domiciliari.  Il paese è diviso in due tra sostenitori del presidente islamista Morsi e detrattori di quest’ultimo, i quali si rifanno ad una corrente di pensiero più laica e liberale. Grandi  manifestazioni di protesta si sono viste a piazza Tahrir, davanti al palazzo presidenziale di Ittihadiya e a quello di Qobba; e poi ancora ad Alessandria, in una serie di governatorati e nelle città di Suez e Port Said. A fare da mediatori tra le tensioni esplose vi sono i militari che hanno inviato un ultimatum al presidente egiziano in cui lo invitano a dimettersi per “soddisfare le esigenze del popolo” a cui Morsi ha opposto un deciso rifiuto. Finora sono 5 i ministri che hanno dato le dimissioni: il ministro degli Esteri, Mohamed Amr , quello del Turismo, Hisham Zaazu, e il titolare delle Telecomunicazioni Atef Helmi. Ad abbandonare l’esecutivo vi sarebbero anche i ministri dei Rapporti con il Parlamento, Hatem Bagato, e dell’Ambiente, Jaled Fahmi. Si rincorrono voci e smentite di dimissioni del premier Hisham Qandil. I colloqui sono proseguiti in serata, secondo fonti militari e della presidenza, che non hanno aggiunto ulteriori dettagli.  I militari hanno designato una tabella di marcia per l’uscita dalla crisi che prevede la sospensione della costituzione, lo scioglimento del parlamento in mano ai Fratelli Mussulmani ed elezioni anticipate. A questa strategia, vista con favore dal più grande partito di opposizione, il Fronte di Salvezza Nazionale il presidente Morsi si oppone, ricordando che ha ottenuto il potere mediante legittime elezioni democratiche e i Fratelli Mussulmani invitano i loro sostenitori al martirio per preservare la legittimità del presidente. L’Egitto si trova in una situazione che per certi versi ricorda l’Iran di qualche anno fa, diviso tra laici e islamisti che vede questi ultimi ottenere molti consensi nelle campagne, mentre la sfida si fa molto più equilibrata nelle grandi città, in cui avvengono le proteste e le manifestazioni. E mentre i militari  fanno sapere che l’esercito è pronto a morire per difendere l’Egitto dai “terroristi, estremisti e sciocchi” il paese vive ore di grande tensione con scontri di fronte alle università e in piazza Tahrir,  si contano già 16 morti e più di 200 feriti. Nel frattempo l’ultimatum dell’esercito è scaduto, alle 17.30 e i militari stanno entrando in azione. In questi minuti si apprende che i carri armati dell’esercito hanno circondato il palazzo presidenziale e la televisione di stato la Ertu. Secondo fonti militari il presidente Morsi sarebbe ufficialmente ai domiciliari così come, stando ad alcune indiscrezioni, altri leader dei Fratelli Mussulmani . Mentre gli elicotteri sorvolano piazza Tahrir il golpe sembra essere definitivamente iniziato.

Articolo di Francesco Broccardo


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