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Gomorra - La serie (finale di stagione)
Creato il 12 giugno 2014 da Valentina Orsini @Valent1naOrs1n1Diciamo che ho accelerato un po', pur di rientrare coi tempi. Avevo parlato di Gomorra, l'ultima volta, con gli episodi 5 e 6. Ed eccomi qua, con uno sprint da prestidigiscigiatore che ci porta dritti dritti a un finale di stagione davvero straordinario.
Con Gomorra, ho innanzitutto ricominciato a seguire una serie tv, cosa che non accadeva da non so quanto. Per di più italiana, da non crederci. Non è cattiveria, ma io la Arcuri e Garko in tv proprio non li tollero, vado in shock e poi muoio. Tutto qui.
Ma parliamo di cose belle. Parliamo di come un cast non stellare, per fama, ma eccellente per dato di fatto, abbia reso Gomorra - La serie, una piccola opera d'arte televisiva. Fotografia realistica e accattivante, frenetica a volte, così come immobile, a dilatare i fatti, il male della Camorra. La macchina da presa, seppur in un paio di occasioni ha cambiato mano in regia, rimane ferma e seducente. La regia di Gomorra insegue questi uomini e queste donne fin dentro i vicoli più stretti di Scampia. Fino ad incastrarsi in quei buchi dei palazzi che non hanno vie di fuga, emanano la puzza di sconfitta e morte, di vite segnate. Vite acerbe, mature e cadenti. I personaggi si scoprono in maniera graduale, eccezion fatta per i principali membri delle "famiglie". Dunque Don Pietro, Donna Imma, Genny, Ciro da una parte e Salvatore Conte dall'altra. Il resto dei clan, rimane astratto fino alla fine, almeno fino a metà serie. Solamente quando ormai i fatti più decisivi sono venuti alla luce, possiamo dire chi si può fidare di chi, e perché.
Certo che (("SPOILER")), Ciruzzo non s'è regolato. Anche se era evidente il suo infame desiderio di salire sul trono e fare della sua appartenenza al clan dei Savastano, solamente "o passato". Ora che Donna Imma è morta, e Genny non sta capendo più nulla del suo ruolo e dei suoi scugnizzi guaglioncelli che tirano coca e sparano come riposseduti dal demonio, anche ai cani, la situazione si fa complicata.
Diciamo che su uno sfondo quasi apocalittico, assistiamo allo schieramento dei "vecchi" da una parte, e i "guaglioni" dall'altra. I ragazzini guidati da Genny, e i vecchi da Ciro. Accadrà l'inevitabile epilogo che vuole quanto più sangue possibile, e non perdona. Conte è tornato e vuole la sua fetta, un po' per vendetta un po' per esigenza di confermare la propria autorità. La testa di Ciro o la testa di Genny farà più gola a Salvatore Conte?
Mi duole dirlo, ma Ciro è quel boss paraculo e spietato che non si ferma davanti a niente, pronto a cambiare poltrona a seconda di come soffia il vento. Genny invece non è così. Genny rimane la corazza costretta a recitare un ruolo imposto, ma dentro di lui c'è qualcosa che non lo rende uguale agli altri. Se scegli di non sparare per primo, in mezzo a una folla di bambini e genitori, qualcosa mi porta a credere che il tuo male sia un gradino sotto a quello di chi, a differenza tua, non c'ha pensato due volte a sfiorare il grilletto. Anche se ora, lasciatemelo dire, a Ciro l'infame lo vedo moooolto male. The Don Pietro Rises...
Una delle cose che ho apprezzato di più di questa serie, è stata la capacità di narrare fatti sanguinosi e raccapriccianti che non arrivano da mondi lontani abitati da maghi e fatine colorate, no. Gomorra è lo specchio del mondo in cui viviamo, solo che spesso conviene dimenticare ciò che non vorremmo fosse vero, eppure c'è. Lo spettatore per questo arriva quasi a dimenticare la fratellanza tra finzione e realtà, e riesce persino ad empatizzare con alcuni di questi personaggi.
Donna Imma è stata, per me, un punto significativo durante la visione di questa serie. Non mi aspettavo che se ne andasse così, soprattutto perché a volte mi capitava di comprendere le sue massime da donna/madre e donna/boss, e mi piaceva così com'era. Come l'ultima, prima di morire."La guerra non la vince chi è più forte, ma chi sa aspettare".E noi donne è vero, sappiamo aspettare. Però, nella guerra in cui ti sei trovata tu, Donna I', non vince nisciun'.
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