Supportato da un’ottima release scenica e delle interpretazione che riescono a dare enfasi alla vicenda, la serie tv vive comunque nell’ombra senza riuscire ad emozionare e stupire come si vorrebbe. Benchè ogni episodio è intriso di tutta la grande poetica fumettistica della DC, è il plot stesso a non convincere; troppo frammentario e poco arzigolato, Gotham più che una comic-series sembra essere un procedurale che trae ispirazione dal mondo della carta stampata. Non basta quindi illustrare la gioventù di Bruce Wayne poco dopo che la sua famiglia stata sterminata,e soprattutto non è sufficiente immettere nella narrazione tutti quelli che sono i villain più celebri del franchise per fidelizzare con il pubblico. A mancare sono le emozioni, il pathos, un brivido lungo la schiena, un forte batticuore, tutto in Gotham viene sviluppato senza una e cognizione di causa e soprattutto senza che l’impianto narrativo coinvolga in un vortice di emozioni.La serie evento rimane comunque un flop solo per metà, perchè se da una parte mancano appunto queste emozioni che fin dal pilot sono assenti nella narrazione, Gotham ha comunque molti assi nella manica che, nonostante tutto, la distinguono dal marasma. La serie infatti vince per un’ottima performance attoriale dove spicca non solo il già citato Ben McKenzie – in completo stato di grazia – ma emerge anche Fish Mooney interpretata da una brillante Jada Pinkett Smith; boss della malavita locale, la donna muove i fili del racconto con grazia, determinatezza ed affabilità vincendo il premio di sexy villain della stagione. La scena viene comunque rubata da Oswald Cobblepot, interpretato da Robin Taylor che da il volto ad un giovane e calcolatore Pinguino. Fedele servitore della malavita di Gotham, lui è un tessitore di ricatti, vendette e rovesci di fortuna tanto da eguagliare Fish Mooney. Buone caratteristiche stilistiche permettono alla serie tv di sopravvivere, ma per ora Gotham perde se messa a paragone con il divertimento di Agents of SHIELD, la caparbietà di Agent Carter, il grande appeal di Arrow e la comunione di The Flash. Ma come dice un proverbio: “Finchè c’è vita c’è speranza”.Di Carlo Lanna per OggiAlcinema.net
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Gotham, la serie evento della FOX che non convince fino in fondo
Creato il 29 gennaio 2015 da Oggialcinemanet @oggialcinema
Supportato da un’ottima release scenica e delle interpretazione che riescono a dare enfasi alla vicenda, la serie tv vive comunque nell’ombra senza riuscire ad emozionare e stupire come si vorrebbe. Benchè ogni episodio è intriso di tutta la grande poetica fumettistica della DC, è il plot stesso a non convincere; troppo frammentario e poco arzigolato, Gotham più che una comic-series sembra essere un procedurale che trae ispirazione dal mondo della carta stampata. Non basta quindi illustrare la gioventù di Bruce Wayne poco dopo che la sua famiglia stata sterminata,e soprattutto non è sufficiente immettere nella narrazione tutti quelli che sono i villain più celebri del franchise per fidelizzare con il pubblico. A mancare sono le emozioni, il pathos, un brivido lungo la schiena, un forte batticuore, tutto in Gotham viene sviluppato senza una e cognizione di causa e soprattutto senza che l’impianto narrativo coinvolga in un vortice di emozioni.La serie evento rimane comunque un flop solo per metà, perchè se da una parte mancano appunto queste emozioni che fin dal pilot sono assenti nella narrazione, Gotham ha comunque molti assi nella manica che, nonostante tutto, la distinguono dal marasma. La serie infatti vince per un’ottima performance attoriale dove spicca non solo il già citato Ben McKenzie – in completo stato di grazia – ma emerge anche Fish Mooney interpretata da una brillante Jada Pinkett Smith; boss della malavita locale, la donna muove i fili del racconto con grazia, determinatezza ed affabilità vincendo il premio di sexy villain della stagione. La scena viene comunque rubata da Oswald Cobblepot, interpretato da Robin Taylor che da il volto ad un giovane e calcolatore Pinguino. Fedele servitore della malavita di Gotham, lui è un tessitore di ricatti, vendette e rovesci di fortuna tanto da eguagliare Fish Mooney. Buone caratteristiche stilistiche permettono alla serie tv di sopravvivere, ma per ora Gotham perde se messa a paragone con il divertimento di Agents of SHIELD, la caparbietà di Agent Carter, il grande appeal di Arrow e la comunione di The Flash. Ma come dice un proverbio: “Finchè c’è vita c’è speranza”.Di Carlo Lanna per OggiAlcinema.net
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