Ecco, in pillole, il bilancio di un anno di governo:
Modifica del Senato e legge elettorale – Il primo obiettivo annunciato del suo mandato. Matteo Renzi è riuscito nella missione di far approvare al Senato l’Italicum prima dell’elezione del nuovo capo dello Stato, ma la modifica del sistema elettorale deve ancora passare le forche caudine di Montecitorio (dove i numeri sono, però, meno proibitivi per la maggioranza). Il governo conta di approvare la riforma entro aprile. Via libera anche alle riforme costituzionali alla Camera ma, dopo la rottura del Patto del Nazareno la maggioranza le ha approvate in sostanza da sola con le opposizioni che hanno scelto l’Aventino. Il testo deve ora tornare al Senato e saranno comunque necessarie, come da Costituzione, quattro letture a distanza di tre mesi.
Jobs act – Dopo il via libera alla legge delega il Consiglio dei ministri ha dato l’ok definitivo ai primi due decreti attuativi del jobs act che cancellano l’articolo 18 per i nuovi assunti prevedendo i contratti a tutele crescenti. Altri due decreti attuativi attendono il parere del Parlamento. Secondo gli ultimi dati Istat, tra l’altro, il tasso di disoccupazione in dicembre è risultato in forte calo con 93mila occupati in più in un mese. Renzi ha commentato: “E’ solo l’inizio”. Non esistono ancora dati statistici sugli effetti del jobs act ma la Cgia di Mestre con la periodica indagine sulle previsioni occupazionali delle imprese dell’industria e dei servizi riferita al primo trimestre di quest’anno, ha notato che il saldo occupazionale in Italia dovrebbe essere pari a +8.390 unità. “Sono dati – sottolinea il segretario degli artigiani di Mestre, Giuseppe Bortolussi – che non hanno rigore statistico. Ma essendo il risultato di un’indagine telefonica su un campione qualificato di titolari d’azienda, ci consente di testare lo stato d’animo delle imprese che, a quanto pare, sembra meno negativo di qualche mese fa”. Resta da risolvere, nonostante diversi interventi ‘tampone’ il nodo degli esodati. La Rete deglie esodati ha scritto al premier sottolineando che il problema riguarda ancora quasi 50mila persone chidendone la salvaguardia.
Bonus 80 euro e bonus bebè e taglio Irap – Approvato nel giugno 2014, con la legge di stabilità il bonus di 80 euro per i dipendenti che guadagnano fino a 26mila euro l’anno è stato reso strutturale. Nello stesso provvedimento è contenuto anche il taglio del 10% dell’Irap (altra promessa fatta da Renzi nella famosa conferenza stampa del 12 marzo). Nella legge di stabilità 2015 è previsto un bonus bebè per le neo-mamme e Renzi inserisce anche il taglio del cuneo fiscale prevedendo la deducibilita’ integrale del costo del lavoro dalla base imponibile Irap.
Restituzione debiti p.a. e riforma pubblica amministrazione – Con un impegno preso da Bruno Vespa a ‘Porta a Porta’ Matteo Renzi promette la restituzione dell’intero ammontare dei debiti dello Stato alla p.a. Si tratta di 60 miliardi. Ma, secondo lo stesso dato del counter del Ministero dell’Economia (fermo, però a fine ottobre) siamo a metà: 32,5 miliardi. Nell’estate 2014 è stata approvata la ‘riforma Madia’ della p.a. ma il premier Renzi nella conferenza stampa di fine anno ha annunciato che il governo tornerà a intervenire in quel settore con un provvedimento contro i “fannulloni”. “Io penso – ha detto Renzi – che il sistema del pubblico impiego vada cambiato e non necessariamente per applicare ciò che abbiamo fatto per il privato. Questo argomento lo vedremo verso febbraio-marzo”. “Se noi abbiamo deciso – ha spiegato – di non mettere lo scarso rendimento nel privato, questo non vuol dire che non lo si possa mettere nel pubblico impiego. E visto che si entra per concorso, si può immaginare che i giudici abbiano un ruolo maggiore. Io sono un sistema per cui nel pubblico impiego chi sbaglia paga”.
Fisco – La delega fiscale è in attesa di approvazione (Renzi aveva parlato di riforma fiscale nel maggio scorso) e pesa sul provvedimento (che tornerà in Consiglio dei ministri il 20 febbraio) la vicenda della soglia del 3% del reddito imponibile sotto la quale non scatta la sanzione penale anche in caso di frode fiscale e della quale secondo alcune interpretazioni avrebbe potuto avvalersi Silvio Berlusconi. Un nodo che, però, potrebbe non essere sciolto al prossimo Cdm che verdrà, invece, l’esame di un ddl sulle nuove misure per la concorrenza.
Asta delle auto blu con polemica- Tra i punti della spending review del governo anche la vendita, all’asta su Ebay, di un pacchetto di 170 auto blu. Ma sulla vicenda va registrata una polemica targata M5s. I deputati del movimento denunciano, infatti, in una interrogazione, che il Governo “ne compra altre 210 in deroga alle disposizioni del governo Monti». I grillini citano un bando sul “sito web della Consip il bando, scaduto lo scorso 27 febbraio, con una base d’asta di 23 milioni e 305 mila euro per l’acquisto di 210 cosiddette “auto blu””.
da Governo Renzi e Nazareno, bilancio di un anno – Politica – ANSA.it.