Ieri si è concluso il balordo periodo carnevalesco mentre oggi comincia l’austero periodo quaresimale: questo ci ha portato alla mente il colore liturgico per eccellenza, il viola, ma noi lo vogliamo ricordare nelle sue accezioni più fashioniste e burlesche. Un po’ perché se dici viola pensi subito a quelle odorose violette che riempiono i campi in primavera e da cui lo stesso colore prende il nome e a prescindere da tutte le scaramanzie legate a esso nel mondo dello spettacolo, non puoi che invaghirtene.
Del resto, non c’è strega o mago che all’interno del suo mantello o dal profondo del suo cappello non ne tiri una tonalità sgargiante, setosa o vellutata, che attragga l’iride e lo rapisca. Poi il gioco di porporine scintillanti concluderanno l’incantesimo. Certo è che il viola da sempre rappresenta il colore del potere e del prestigio di principi e re e prova ne è anche la presenza copiosa della pietra che porta il suo colore, l’ametista, e che gli rende onore grazie alla bellezza delle sue sfaccettature e della sua luminosità.
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Dal 1929 viola è il popolo tifoso della Fiorentina, non perché, come si pensa, i colori originari rosso e bianco, mal candeggiati, abbiano dato vita a questo colore, ma perché viola era il colore dei giaggioli, gli iris fiorentini, che già in epoca romana ricoprivano le colline con il loro colore viola intenso e che da quell’anno divennero il colore ufficiale della squadra. Popolo viola è stato nel 2009 anche il movimento antiberlusconiano che ha animato le piazze italiane con cortei e manifestazioni e poi non dimentichiamo come questo colore ben rappresenti la natura nel suo periodo che dall’estate volge all’autunno, con melanzane, uva, prugne e fichi.
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Con Purple rain Prince vinse l’Oscar nel 1984 come miglior colonna sonora per l’omonimo film di cui era peraltro protagonista (!); “Il colore viola” era l’altro meraviglioso film di S. Spielberg in cui Whoopi Goldberg eccelse come attrice e immancabilmente viola erano gli occhi della splendida e indimenticabile Liz Taylor.
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