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Gran Premio di Corea 2012, qualifiche

Da F1web

Prima fila completa per la Red Bull anche a Yeongam, come a Suzuka, ma con Webber in pole. A seguire Vettel, Hamilton e Alonso. Che dice: “La Red Bull davanti non è una novità, visto che qui hanno dominato ogni sessione. Il loro vantaggio è la macchina, il nostro è la squadra“.

Le chicane mobili/1. Nell’ultimo run per la pole, Vettel si ritrova Massa tra i piedi. Via radio si lamenta: “Ma perché non m’avete detto che c’era lui davanti?”. E l’ingegnere serafico: “Che ne potevo sapere. Stava facendo un giro lanciato, andava più veloce che poteva”. Tanto lento però Felipe non era: alla fine sullo schieramento è sesto.

Le chicane mobili/2. Multa di 10 mila euro alla Mercedes perché in Q3 il team non si coordina e fa uscire Schumacher dal box mentre alle sue spalle in pit-lane sta già transitando Hamilton che deve esibirsi in uno slalom pericolosissimo tra Schumi e un meccanico.

Lotus 2.0. Hanno abbandonato lo sviluppo del doppio DRS, ma quella che la Lotus manda in pista in Corea è quasi una versione B dell’auto, pensata per sfruttare gli scarichi a effetto Coanda. Boullier è ottimista: “Comincia una nuova era”. In griglia Raikkonen quinto, Grosjean settimo.

Maledetti sensori. La McLaren in Giappone aveva evidenziato un’altra volta un’anomalia alla scatola del cambio – però stavolta sulla macchina di Button - e stava pensando di sostituirla in via precauzionale e scontare l’arretramento in griglia. Poi Whitmarsh ha spiegato che in realtà il problema era sul sensore, per via del surriscaldamento di un portamozzo.

C’è posto per me. All’atto del congedo, Schumacher l’aveva detto lui stesso: “Mi ritiro, ma avevo delle opzioni”. Niki Lauda adesso rivela alla televisione tedesca che Schumi si era messo in contatto con Sauber e Ferrari.

Quote rosa. Monisha Kaltenborn è il nuovo team principal della Sauber: nella storia della Formula 1 è la prima donna che raggiunge il vertice di una squadra. Era già amministratore delegato.

Pericolo pubblico numero uno. Ormai Grosjean è un caso umoristico. Dopo lo scontro con Webber a Suzuka è nato il sito whomwillgrosjeancrashnext.com, che vuol dire: chi sarà la prossima vittima di Grosjean? In home page c’è un generatore automatico di opzioni, tra le quali compare anche Bernd Maylander, il pilota della safety car. L’aspetto più impietoso è che con un tasto si può generare un’email indirizzata alla Lotus per chiedere di silurare Romain.


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