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Granchi in marcia verso l'Antartide

Creato il 09 febbraio 2011 da Zonwu
granchio gigante
I fondali attorno alla penisola antartica potrebbero presto essere presi d'assalto da un'orda di granchi invasori, potenzialmente in grado di distruggere il delicato ecosistema marino sud-polare.
Se poi consideriamo che non si tratta di piccoli granchietti inoffensivi, ma degli enormi granchi giganti, il problema si fa più importante.
Il granchi gigante, chiamato anche re granchio, è un gruppo di specie di crostacei di grandi dimensioni, il cui carapace può raggiungere i 28 centimetri di diametro, con zampe lunghe quasi un metro.
In alcune zone del mondo, come nel mare di Barents, il granchio gigante (in particolare gli esemplari appartenenti alla specie Paralithodes camtschaticus) è considerato una specie altamente invasiva, sia per il numero in crescita sia per la sua voracità. Questo granchio si nutre pratiamente di tutto ciò che gli capita a tiro, e in alcune regioni del mondo avanza con una rapidità pari a 50 chilometri ogni anno.
La penisola antartica è una delle località della Terra che si stanno riscaldando più velocemente rispetto al resto del mondo. Negli ultimi 60 anni, la temperatura dell'aria è aumentata di 6 gradi, mentre quella dell'oceano di circa 1°C.
Questo aumento della temperatura non ha solo l'effetto di favorire lo scioglimento dei ghiacci, ma consente a creature marine che generalmente vivono in acque più calde di spostarsi verso sud.
I granchi, in particolare, sono incapaci di processare il magnesio nel loro sangue se la temperatura è troppo bassa. Vanno in uno stato di torpore, che si riflette sulla capacità di movimento di questi crostacei. Dato che assumono il magnesio dall'acqua di mare, non c'è alcun limite ai loro spostamenti se non la temperatura dell'acqua.
La rompighiaccio Oden svedese e il vascello scientifico Nathaniel B. Palmer hanno condotto una ricerca della durata di due mesi nei pressi della penisola antartica, scoprendo centinaia di granchi in movimento verso le acque costiere occidentali.
Gli ecosistemi dei fondali antartici sono particolarmente delicati e vulnerabili all'attacco dei granchi giganti per via del fatto che sono oltre 40 milioni di anni che le creature marine antartiche si sono adattate ad una vita priva di predatori dotati di chele.
"Le comunità della piattaforma antartica sono piuttosto uniche" spiega Sven Thatje, biologo dell'Università di Southampton e capo del tema scientifico a bordo della rompighiaccio. "E' il risultato di decine di milioni di anni di evoluzione in isolamento". Ci sono, per esempio, molluschi dotati di conchiglie meno spesse del normale, dato che non hanno predatori come i granchi in grado di frantumarle. O vermi tubolari, stelle marine e altri molluschi che non hanno sviluppato alcuna difesa.
"Lungo la penisola antartica occidentale abbiamo trovato una vasta popolazione lungo circa 30 miglia. Era abbastanza impressionante" dice Thatje. "Il ritmo dei cambiamenti che stiamo osservando qui in Antartide, il più remoto continente del pianeta, è piuttosto allarmante".
"Se si guarda al trend di riscaldamento della penisola" spiega Rich Aronson, professore del Florida Institute of Technology e membro del team di ricerca, "ci si sarebbe aspettato che i granchi potessero tornare in Antartide tra 40-50 anni. Ma boom, sono già qui. Questo è l'ultimo sistema marino incontaminato sulla Terra, e potrebbe essere distrutto".
King Crabs Invade Antarctic Waters

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